Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 6 dicembre in un click. Le decisioni del Governo e la cronaca in Italia
Il salario minimo viene approvato alla camera, ma in aula scoppia la polemica. Poi la cronaca che oggi, 6 dicembre, vede il salvataggio di una donna sequestrata a Monza e il sequesto di oltre 280 milioni per truffe con Eco-Bonus.
Governo vota la legge sul salario minimo, dure le opposizioni
Con 153 voti favorevoli, 118 contrari e 3 astenuti la Camera ha approvato la legge contenente deleghe al governo in fatto di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. In sostanza la camera ha approvato il testo sul Salario minimo, che ora passa in Senato. Dura la reazione dell’opposizione, che ieri aveva ritirato la firma dal documento. Tra i commenti più duri quello di Elly Schlein, segretaria del Pd: «Oggi è un giorno triste, oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l’altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce l’ha così tanto con i poveri. Voi all’ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero». Ribadendo: «Non in nostro nome». Luigi Marattin di Italia viva: «Il salario minimo è stata l’ennesima occasione in cui la politica italiana invece di affrontare i problemi con calma e competenza ha preferito scendere nell’arena delle curve ultrà. L’unica differenza della nostra proposta sul salario minimo rispetto a quella in discussione è la soglia fissata a 9 euro l’ora. A un certo punto si è stabilito che sotto quella cifra è sfruttamento. Ma non si è capito bene sulla base di cosa. Il salario minimo non è un sussidio ma un prezzo».
Frode sui “Bonus Edilizi”, sequestrato 284 milioni di euro
La Guardia di Finanza di Milano, su delega della locale Procura della Repubblica, ha sequestrato 284 milioni di euro di crediti d’imposta inesistenti, frutto di una articolata frode perpetrata nell’ambito del cosiddetto “eco-bonus”. L’indagine, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, in collaborazione con la Squadra Reati Informatici della Procura della Repubblica, ha consentito di disarticolare un meccanismo illecito di frode finalizzato all’indebita creazione e monetizzazione di crediti d’imposta maturati nell’ambito delle misure di sostegno all’economia denominate “eco-bonus”. Le condotte illecite sono state ricostruite a partire da una denuncia presentata alle Fiamme Gialle da un noto intermediario finanziario milanese, vittima di un tentativo di truffa perpetrato mediante l’inserimento nel proprio cassetto fiscale di crediti d’imposta per un controvalore di circa 50 milioni di euro. Gli accertamenti condotti dai finanzieri del Nucleo P.E.F. di Milano hanno permesso di ricostruire la genesi delle agevolazioni fiscali maturate e cedute: i crediti erano stati caricati sul portale “cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate, a fronte di sconti in fattura per un totale di circa 14.000 interventi di ristrutturazione edilizia, asseritamente eseguiti da imprese di costruzione presenti su tutto il territorio nazionale, poi scoperte essere evasori totali e totalmente prive di personale e di strutture idonee all’esercizio dell’attività. Gli approfondimenti di natura catastale hanno, inoltre, permesso di riscontrare la reale esistenza di soli 85 immobili – sul totale dei 14.000 – i quali sono comunque risultati estranei ai lavori di ristrutturazione edilizia connessi ai bonus fiscali. Allo stato, risultano indagati 8 soggetti per accesso abusivo a sistemi informatici, tentata truffa e truffa ai danni dello Stato.
Leggi anche: OBLIO ONCOLOGICO È LEGGE. ECCO I DETTAGLI
Monza: liberata donna sequestrata, due arresti
L’avevano legata, mani e piedi e poi immobilizzata su una sedia bloccata ad un calorifero. Queste le condizioni di una donna di 43 anni di origini srilanchesi sequestrata nei giorni scorsi, in un appartamento di Monza. La vittima era riuscita a liberarsi in parte e ad uscire sul balcone per chiedere aiuto. Subito poliziotti e vigili del fuoco sono intervenuti per aiutare la donna e affidarla ai sanitari del 118. La persona sequestrata ha riferito agli investigatori della Polizia di essere stata attirata, il giorno prima, in quella casa dai due conoscenti con una scusa e, una volta dentro, picchiata legata e imbavagliata. I due, suoi connazionali, un uomo ed una donna rispettivamente di 44 e di 25 anni, l’hanno sequestrata per un debito contratto e non ancora onorato. Mentre la donna veniva accompagnata in ospedale, gli agenti all’interno dell’abitazione trovavano riscontro a quanto dichiarato dalla vittima e si mettevano alla ricerca dei responsabili. I responsabili venivano rintracciati in compagnia di una terza donna anch’essa dello Sri Lanka. Quest’ultima era all’interno dell’abitazione al momento del sequestro pur non avendo partecipato materialmente alle violenze; la donna per la quale esisteva un provvedimento di rigetto per una richiesta di asilo politico veniva munita di un decreto di espulsione. I due sequestratori veniva invece arrestati e portati in carcere.