Home » Yarden Bibas, il padre di Kfir a Netanyahu: “hai bombardato la mia famiglia”

Yarden Bibas, il padre di Kfir a Netanyahu: “hai bombardato la mia famiglia”

Yarden Bibas, il padre di Kfir in un video diffuso da Hamas dice a Netanyahu: “hai bombardato la mia famiglia”

Yarden Bibas è stato separato dal resto della sua famiglia dopo l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. In un video pubblicato da Hamas si vedrebbe l’uomo quando viene informato “della morte dei suoi familiari”. Il filmato è preceduto da una dichiarazione secondo cui “il detenuto Bibas ha appreso che gli aerei del nemico hanno ucciso la moglie e i due figli. Hamas ha offerto di trasferire i loro corpi a Israele ma che per ora si rifiuta di riceverli”.

L’uomo è il padre del piccolo Kfir, l’ostaggio più giovane nelle mani di Hamas, di cui si è appresa la morte nei giorni scorsi. In un video, l’uomo si è rivolto a Netanyahu: “Bibi, hai bombardato la mia famiglia, era tutto quello che avevo nella mia vita. Riportali a casa perché siano sepolti in Israele, ti scongiuro”.

Leggi anche: SHORT NEWS, DALL’ITALIA E DAL MONDO: LE NOTIZIE DEL 30 NOVEMBRE IN UN CLICK

Tuttavia, Israele ha affermato che le notizie “non sono state ancora accertate e confermate”. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato che Hamas “ha divulgato un filmato duro e crudele di Yarden Bibas. Il nostro cuore è con la intera famiglia”. Si tratta, secondo il funzionario dello Stato ebraico, “di un atto di terrore psicologico condotto da Hamas contro le famiglie degli ostaggi”. 

Fonte immagine: https://twitter.com/MarcoFattorini/status/1730303186852839728/photo/1

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

Lascia un commento

Torna in alto