Drammatico naufragio di migranti a sud-ovest del Peloponneso. per ora 79 i morti, ma centinaia i dispersi
Il bilancio dei morti per ora è di 79 persone morte nel naufragio che ieri, 14 giugno, è avvenuto nelle acque a sud-ovest del Peloponneso.
A bordo dell’imbarcazione, secondo quanto raccontato dai sopravvissuti, viaggiavano fino a 600 migranti, diretti in Italia. Le persone tratte in salvo sono 104. Si spera di ritrovare in vita altri migranti.
Il naufragio è avvenuto in acque internazionali, a 47 miglia nautiche da Pylos. Secondo quanto riportato dal quotidiano greco Kathimerini, il peschereccio che si è ribaltato era lungo 30 metri ed era salpato da Tobruk, in Cirenaica: «Il numero dei dispersi è molto alto» ha comunicato la Guardia Costiera greca.
Alarm Phone ha denunciato la situazione di pericolo molte ore prima del naufragio: «Già nelle ore successive al disastro in mare la Guardia Costiera greca ha cominciato a giustificare la sua mancanza di assistenza motivandola col fatto che le persone in difficoltà non avevano voluto essere salvate in Grecia. Chiediamo: perché c’è gente per mare così timorosa di incontrare le forze greche? Ciò è dovuto alle sistematiche pratiche di respingimento operate dalle autorità greche».
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La stessa dinamica avvenuta con la strage di Cutro: «L’aereo di sorveglianza di Frontex ha rilevato l’imbarcazione martedì’ 13 giugno alle 9:47 e ha immediatamente informato le autorità competenti», che però non sarebbero intervenute.