Gisella Cardia, la veggente di Trevignano: “Mi sento sotto attacco da forze oscure”. Poi parla delle donazioni
In una recente intervista rilasciata a Il Messaggero, la presunta veggente di Trevignano, Gisella Cardia, si difende e respinge le accuse di essere una truffatrice.
«Non è piacevole essere dipinti come dei truffatori, specie quando si ha la coscienza a posto. Mi sento sotto attacco da forze oscure, poteri non identificati. Ho l’anima affranta, il cuore spezzato e se non avessi la forza della preghiera non riuscirei andare avanti», dice nel corso dell’intervista.
Sulle donazioni di denaro, ammette di aver ricevuto denaro e racconta: «Si, fedeli, amici e tanti sconosciuti che hanno preferito restare nell’anonimato e fare donazioni per lo più servite ad allestire il luogo in cui ci raduniamo a pregare, tipo panche, recinzioni e per fare tanta beneficenza. Sul resto non ci ho guadagnato soldi. Non è la mia missione e il mio interesse. Fortunatamente mio marito ha sempre lavorato e con il suo stipendio viviamo bene».
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Sui raduni religiosi dice: «Il 3 di ogni mese ci raccogliamo per pregare. Le persone giungono da vari luoghi d’Italia e d’Europa: centinaia di fedeli. Recitiamo il rosario e ci sono molte confessioni». Sul prossimo raduno, che dovrebbe tenersi il 3 maggio dice: “il 3 maggio sarà come il 3 di ogni mese, una giornata di preghiera e di confessioni, un balsamo per le nostre anime».
Alla domanda se si sente perseguitata dalla Chiesa, dice: «Assolutamente no. La persecuzione la vedo più in poteri occulti ancora non meglio identificati. Spero, invece, di essere capita e difesa anche dal Vaticano. Mi affido a Dio e alla sua volontà. Qualunque essa sia sarà da me accettata».
Poi ammette di ricevere le stimmate durante il periodo pasquale e sull’esito delle analisi del sangue sulla statua della Madonna, dice la veggente di non aver mai ricevuto alcun esito ufficiale.