ChatGpt al centro di una vicenda giudiziaria dopo la denuncia di un sindaco australiano accusato erroneamente di corruzione
OpenAI è la società che sviluppa ChatGpt, l’intelligenza artificiale che risponde agli utenti, creando testi scritti. Tuttavia, il sistema ha dimostrato più volte di essere fallente e di commettere facilmente degli errori grossolani. Uno di questi potrebbe causargli una causa per diffamazione. Questo perché l’IA ha associato Brian Hood, il neo-sindaco di Hepburn Shire, una cittadina a nord-ovest di Melbourne, ad una pena detentiva per corruzione, mai avvenuta.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, il sindaco australiano è stato avvisato dai suoi concittadini, che hanno utilizzato l’applicazione per saperne di più sul suo conto, collegandolo ad uno scandalo di corruzione dei primi anni 2000, che coinvolgeva una filiale della Reserve Bank of Australia.
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In effetti, il sindaco ha lavorato per una filiale della Reserve Bank, ma è totalmente estraneo alla vicenda di corruzione, anzi ha lavorato per scoprire “il giro di tangenti a funzionari stranieri per l’assegnazione di alcuni contratti di fornitura”.
Il sindaco ha chiesto, tramite il suo legale, di correggere l’errore, ma per ora non ha ricevuto alcuna risposta, dunque si potrebbe andare a processo. Il legale di Hood, ha dichiarato: “Sarebbe potenzialmente un momento storico, perché la legge sulla diffamazione verrebbe applicata ad una nuova area dell’intelligenza artificiale”. Poi ha concluso: “È un funzionario eletto, la reputazione è fondamentale per il suo ruolo. Quindi per lui fa molta differenza se le persone possono accedere a tali informazioni, liberamente”.