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Lutto a Napoli per la morte di Federica Puglione, la 13enne simbolo della lotta al cancro

Lutto a Napoli per la morte di Federica Puglione, la 13enne era diventata sui social un simbolo della lotta al cancro

La storia di Federica Puglione, la 13enne napoletana morta a causa di un cancro era diventata un simbolo di lotta sui social. Negli ultimi mesi, la sua storia era stata raccontata dalla madre, Ornella Auzino, imprenditrice nel settore pelletteria, sui social. Purtroppo, la giovane ha perso la sua battaglia, ma ha lasciato nel cuore dei napoletani e non solo il ricordo indelebile di una bambina che fino alla fine ha lottato per la vita. Le esequie si svolgeranno oggi, giovedì 6 aprile, alle ore 14.30  presso la Chiesa San Giovanni e Paolo in Piazza Ottocalli.

In queste ore sono tanti i messaggi di vicinanza che le persone hanno espresso per la scomparsa della 13enne. Un’utente scrive: “Oggi è uno di quei giorni che resteranno indelebili nel cuore e nella mente di tutti quelli che hanno avuto la grande fortuna di conoscere la stupenda Federica Pugliano . Dopo averci allietato con la sua breve esistenza , grazie alla sua dolcezza e purezza d’ animo, ci ha lasciato oggi dopo aver lottato per oltre un anno con straordinaria forza e coraggio contro un brutto mostro. Resterà per sempre viva nei nostri cuori”.

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In un lungo post su Facebook, l’imprenditrice aveva raccontato la malattia della figlia: “Quando ti si ammala un figlio non solo devi imparare a sopravvivere al dolore ma devi acquisire tante competenze. La prima fra tutte è capire che cosa sta succedendo e le cure. La responsabilità di scegliere la giusta cura è qualcosa che ti attanaglia per tutte le giornate che verranno dalla notizia peggiore che tu possa ricevere. Così provi a capirne qualcosa e scopri un mondo. Le cure tradizionali che prevedono chemio e non solo. Le cure alternative come quella “di bella”. Le cure alimentari e di integrazione. Le cure spirituali. Le cure e tutte quelle che non conosco ancora. Ogni approccio alla malattia ha i suoi pro ed i suoi contro. Ogni terapia ha dietro dei business anche quelli delle cure sperimentali o altri, prendono soldi per fornirti informazioni. Tutti hanno la soluzione giusta. Tu da genitore ti senti sempre un po’ coglione e delle volte provi un grande senso di sconforto a leggere i commenti liberi di invasati sui social. La paura di sbagliare ti assale e provi a sedarla con piccoli mantra interiori che ti crei con il tempo. Impari poi a fare la mediatrice, a gestire il panico di tua figlia, a fare il clown, il motivatore, l’insegnante e chi più ne ha più ne metta. Non basta il dolore della malattia che colpisce tuo figlio, c’è anche altro intorno. In questi giorni di silenzio sono stata in ospedale anzi in due ospedali con Fede. Incontri la sofferenza di altri e l’abbraccio inaspettato di chi condivide con te magari pochi giorni in camera insieme. Ti trovi a gioire per piccole cose. Siamo tra mille peripezie riuscite a tornare a casa per Pasqua. Fede ha fatto la sesta chemio. Non è stata benissimo ed ha ovviamente i segni di questi mesi di malattia. Le forze a volte mancano e bisogna sostenere la tenuta mentale, anche di ragazze forti come mia figlia Fede. Sto imparando a coltivare la speranza di un miracolo e che tutto questo sia un brutto ricordo. Ecco sto imparando a credere che la sofferenza non è eterna ed a coltivare la speranza. Continuiamo a pregare in qualunque modo. La mia grande Fede ne ha bisogno e lo merita. Love you”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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