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Covid, dibattito sempre più acceso sull’isolamento dei positivi

Covid, dibattito sempre più acceso sull’isolamento dei positivi. Intervengono anche il ministro Speranza e Matteo Bassetti

Il dibattito sull’eliminazione dell’isolamento per chi è positivo al Covid diventa sempre più acceso. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha detto: «I ricoveri sono saliti sopra quota 5mila, i decessi dall’inizio dell’anno sono oltre 30 mila. Alla luce di questi dati e dell’elevata circolazione virale, ritengo che i contagiati debbano rimanere a casa. Anche perché è evidente che i numeri sono sottostimati. Tantissimi positivi fanno il test da soli e non entrano nei numeri ufficiali».

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza si è espresso sulla questione e anche in maniera chiara: «Si è gradualmente superato il grosso delle restrizioni e non sono all’ordine del giorno revisioni, la sfida è puntare sulla responsabilità dei singoli, ma chi è contagiato deve rimanere a casa: oggi in isolamento ci sono 650 mila persone. Non è immaginabile che se ne vadano in giro».

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Nonostante ciò, molti esperti continuano a sostenere l’opportunità di sospendere l’isolamento. Tra questi si annoverano Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), per il quale «dal punto di vista pratico è una profonda ingiustizia che vengano costrette in casa le persone positive ufficialmente».

Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, invece ha detto: «penso sia una decisione che può essere presa tenuto anche conto che la malattia, allo stato attuale e non nella forma grave, è simile ad altre malattie respiratorie. Bisogna insomma convivere col virus. Ciò ovviamente non significa però non tenere gli occhi aperti e non tornare sui propri passi se necessario».

Anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, si è espresso in materia: «L’isolamento di positivi ha avuto un senso quando c’era una popolazione altamente sensibile al virus, non vaccinata né contagiata come nel 2020 e 2021. Ma oggi tra vaccinati, guariti e protetti abbiamo raggiunto il 100% della popolazione».

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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