Brindisi, rivela i nomi dei complici di un furto: 19enne viene ucciso perchè ritenuto “infame”. Le indagini sono durate circa 3 anni
Giampiero Carvone, 19 anni all’epoca dei fatti, fu ucciso per aver rivelato negli ambienti della malavita i nomi dei complici con cui partecipò al furto di una macchina di un “pezzo grosso” della criminalità locale. I fatti risalgono al 10 settembre 2019, quando a Brindisi, il giovane fu ucciso sotto casa nel rione Perrino.
L’aver “spifferato” il nome del complice gli avrebbe garantito la fama di “infame” e la vendetta della parte danneggiata. Il giovane avrebbe così indicato proprio la persona che poi lo ha ucciso. Dopo quasi tre anni di indagini gli investigatori della squadra mobile, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, hanno arrestato il presunto killer, un 26enne Giuseppe Ferrarese, già ai domiciliari per altri motivi.
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Secondo la polizia il 19enne è stato punito “in puro stile mafioso per non avere coperto, secondo uno dei principi cardine della codicistica criminale, quello dell’omertà, quelli che da altra parte della criminalità venivano additati come gli autori di uno ‘sgarro’ che, a prescindere dalle conseguenze, meritava di essere punito”.