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NBA Finals: i Warriors pareggiano i conti. La serie è sul 2-2

Stephen Curry fa ancora la storia realizzando 43 punti 

Nella notte tra venerdì e sabato si è giocata gara-4 delle finals tra Boston Celtics  e Golden State Warriors. Boston conduceva per 2-1 e ha avuto la possibilità di allungare sui rivali sfruttando il fattore campo, ma cosi non è stato. Non hanno fatto i conti con Stephen Curry. Il numero 30 dei Warriors ha incantato il TD Garden con una delle sue prestazioni da mago, realizzando una doppia doppia da 43 punti, di cui 7 triple e 10 rimbalzi. 

La partita si è svolta in totale equilibrio con i Boston che hanno dimostrato in piu occasioni di essere fisicamente superiori agli avversari.  Nell’ultimo quarto però i GSW si impongono con un parziale di 28 a 19 che mette un punto definitivo al match. A fare la differenza è stata la maggior concretezza dei Warriors e la precisone di Curry che in ogni momento della partita è riuscito a spezzare l’entusiasmo dei padroni di casa riuscendo anche ad incoraggiare i compagni. 

Il trio Tatum-Brown-Start si è reso anche stavolta protagonista di un’ottima prestazione, ma le imprecisioni dell’ultima parte di gara sono state decisive. Tatum chiude con 23 punti,  Brown 21 punti e Smart, sempre molto attivo anche difensivamente, fa segnare 18 punti. Anche in questa gara-4 è mancato l’apporto offensivo di Al Horford ( 8 punti ). 

A confermare lo scarso rendimento dei suoi è coach Udoka che ha dichiarato: “abbiamo difeso bene ma in attacco non siamo stati incisivi come avremmo voluto. Abbiamo costruito buone occasioni ma non siamo stati in grado di sfruttarle. La difficoltà maggiore è stata con i tiri da 3”.

Tra i Warriors, Andrew Wiggins ha fatto registrare un ottima prestazione quanto decisiva da 17 punti e 16 rimbalzi. L’ala, ex Minnesota, insieme a Klay Thompson, 18 punti, è stato un supporto fondamentale per la squadra. Nota negativa della serata è Draymond Green che viene sostituito nel quarto quarto da Steve Kerr che a fine partita ha commentato: “Questa serie lo sta provando molto dal punto di vista emotivo. Mi ricorda sotto certi aspetti la sfida contro OKC del 2016. Sono sicuro che si riprenderà. rimane sempre il nostro leader emotivo di cui non possiamo fare a meno.”

 

Il vero protagonista della serata è però Stephen Curry che scaccia tutte le voci sull’infortunio e chiude con 43 punti e 10 rimbalzi. Diventa il secondo giocatore più anziano dopo lebron James, a chiudere una partita di finale con 40+ punti e 10+ rimbalzi. La strada per l’MVP è sempre più in discesa. 

Nella notte tra lunedì e martedì, si torna a San Francisco per gara-5. Per Golden State sarà importante avere a disposizione il miglior Green. Boston, invece, avrà bisogno di ritrovare i canestri di Horford e la leadership di Tatum.

Umberto Martellotta

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