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Epatite acuta nei bambini, il parere del Ministero della Salute

Epatite acuta nei bambini, il parere del Ministero della Salute sui casi riscontrati in Italia e nel mondo

Il Ministero della Salute con una circolare inviata a regioni, strutture sanitarie e medici ha chiarito alcuni aspetti relativamente ai casi di epatite acuta di natura non conosciuta riscontrati nell’ultimo periodo nei bambini.

“Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto)”, si legge nella nota. Delle 11 segnalazioni, solo 2 casi sono confermati e a uno giudicato “possibile” è stato eseguito un trapianto.

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Prosegue la nota: “Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti COVID-19 e un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune. Sebbene le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi un’eziologia virale di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l’ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Sono state avviate, e sono in corso, anche indagini tossicologiche”

Diverse Regioni italiane (Campania, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Calabria, Puglia) hanno comunicato di non avere al momento casi da segnalare.

Sono migliorate le condizioni del bambino di Prato ricoverato all’ospedale Bambino Gesù, che era a rischio trapianto di fegato e che è stato poi scongiurato. In Lombardia due bambini sono stati ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: uno, di 11 anni, ha avuto la necessità di un trapianto.

Sempre secondo quanto riferisce la nota del ministero: al 21 aprile, il Regno Unito ha riferito di 108 casi di epatite acuta di natura non conosciuta, di cui 8 sottoposti a trapianto. Il quadro internazionale è riferito nella circolare del Ministero. Nei Paesi europei al momento si contano 38 casi, considerando anche gli 11 casi in Italia. 

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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