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Funerali David Sassoli, i figli: “Buona strada papà. Mi raccomando, giudizio”

I Funerali di stato di David Sassoli si sono svolti oggi 14 gennaio a Roma. I figli: “Buona strada papà. Mi raccomando, giudizio”

Si sono svolti oggi, 14 gennaio, i funerali di Stato per David Sassoli. Alle ore 12 presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli in Roma, sono giunte le massime cariche dello Stato Italiano, dell’Unione Europea, i rappresentato di partiti politici e di associazioni e molti colleghi e amici.

Sergio Mattarella, Roberto Fico, Elisabetta Casellati, Mario Draghi, Ursula von der Leyen, Charles Michel e tanti altri si sono stretti alla famiglia di Sassoli, alla moglie Alessandra Vittorini e ai figli Giulio e Livia. A celebrare le esequie è stato il cardinale di Bologna Matteo Maria Zuppi, amico fraterno di Sassoli, che nell’omelia ha detto: «Facciamo fatica a comprendere la fine».

Una cerimonia solenne e sobria, dove la commozione sentita e sincera dei presenti è stata la vera protagonista nel ricordo di un uomo corretto, buono, ma anche autorevole e convinto europeista.

Al termine dei funerali, le testimonianze di chi ha lavorato con lui. La giornalista Elisa Anzaldo, a nome dei colleghi del Tg1 ha detto: “Quale scherzo ci hai fatto, tutti qui a parlare di te. L’elogio della mitezza, del rispetto degli altri e senza pregiudizi. Avevi tutte le virtù. Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentile fermezza, con la forza della prudenza“. E aggiunge tra le lacrime: “Buttare giù un muro è social più di un gruppo Facebook, diceva David. E durante il lockdown teneva aperto il Palazzo del Parlamento Europeo perché nessuno si sentisse solo“.

Il figlio Giulio lo ha ricordato con la frase che solitamente rivolgeva a lui e alla sorella: «Grazie papà, buona strada e, mi raccomando, giudizio». Mentre la figlia Giulia ha letto uno stralcio dell’ultimo discorso pronunciato da Sassoli a Natale.

A chiudere i saluti è stata la moglie Alessandra, che ha detto: “Ci siamo cercati e trovati sui banchi di scuola, ti ho sempre condiviso con altri tra famiglia, lavoro, politica, altri luoghi e altri tempi… “Ho avuto una vita bella. E finirla a 65 anni è davvero troppo presto”. Questo mi dicevi solo due settimane fa, quando avevi capito già tutto, mentre noi giocavamo a nasconderci la realtà, sperando l’impossibile. È troppo presto, per le tante cose che avevamo ancora da dirci, per il futuro che progettavamo per noi due e i nostri ragazzi“.

Nel discorso della moglie Alessandra c’è anche la certezza che il suo David continuerà a vivere e a starle accanto: “Ce le diremo ancora quelle cose, penseremo ai progetti e immagineremo il futuro. Cammineremo certi della tua presenza, che ci accompagnerà ancora ma in un altro modo, più denso e profondo. Il vuoto prodotto da una perdita può trasformarsi in pieno. Sarà dura, durissima, ma in questi anni ci hai dimostrato che niente è impossibile“.

Fonte immagine: https://twitter.com/BenecomuneNet/status/1481973495651258377/photo/1

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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