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Omicidio Melis, pericolo di fuga per l’assassino

Omicidio Melis, pericolo di fuga per l’assassino. La difesa si oppone e chiede la scarcerazione dell’accusato

Nuovo aggiornamento nel caso di omicidio di Massimo Melis, il volontario della Croce Verde assassinato la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre a Torino. Gli inquirenti hanno fermato Luigi Oste, un barista 62enne, che si sarebbe invaghito della donna, che la vittima stava proteggendo.

Per diversi giorni i cellulari di Luigi Oste, sarebbero rimasti spenti. A confermarlo sarebbero anche le intercettazioni dei familiari preoccupati dell’impossibilità di mettersi in contatto con lui. Inoltre, l’uomo avrebbe cambiato le sue utenze telefoniche. Secondo gli inquirenti, questo elemento potrebbe rappresentare un “pericolo di fuga”.

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Nel corso dell’udienza di convalida il pm Chiara Canepa ha chiesto la custodia cautelare, mentre la difesa ha chiesto la scarcerazione, contestando il pericolo di fuga, perché «nei 5 giorni successivi al delitto, ha svolto la sua abituale attività lavorativa e ha continuato ad abitare nella sua casa».

Sempre per l’avvocato della difesa, il quadro accusatorio non sussiste. L’uomo si trovava nei pressi del luogo del delitto perché lavora e vive proprio in quella zona. Inoltre, non ha acquistato biglietti di viaggio, che dimostrerebbero il tentativo di fuga.

Fonte immagine: https://twitter.com/Stefanialove_of/status/1456986581546401793/photo/1

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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