Sale ancora il numero delle vittime per il crollo del palazzo di dodici piani, salgono a dieci i morti, ma i dispersi sono 150
I soccorritori impegnati nelle operazioni di sgombero delle macerie del crollo del palazzo a Miami Beach, avvenuto giovedì 24 giugno, si sono ritrovati di fronte ad una nuova vittima. I dispersi sono oltre 150 e ci vorrà ancora molto tempo, perché le operazioni possano terminare.
La possibilità di trovare persone ancora vive sotto le macerie si affievolisce di ora in ora, tuttavia la speranza di sentire un lamento, un richiamo è sempre forte. Ora le vittime salgono a dieci, ma nelle prossime ore già potrebbe salire.
Continuano a emergere dettagli anche sulle cause del crollo. A quanto pare, il palazzo necessitava da anni di seri lavori di ristrutturazione, soprattutto per quanto riguarda la piscina, di cui doveva essere rifatto l’impianto di impermeabilità, poichè le infiltrazioni potrebbero aver potuto indebolire le fondamenta. Infatti, la lastra di cemento situata sotto la piscina esterna all’edificio pare presentasse «abbondanti» crepe.
Inoltre, nella perizia fatta nel 2018, pare che sia emerso anche un altro dato, ovvero l’alto grado di deterioramento del cemento, dovuto all’effetto della salsedine dell’oceano, con un evidente sgretolamento delle colonne, delle travi e delle mura del parcheggio sotterraneo. I lavori che erano in corso sul tetto dell’edificio potrebbero aver accelerato e fatto da concausa al crollo di una parte del palazzo.
Fonte immagine: agi.it