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Vaccinazione eterologa: gli studi dicono che è più efficace

Vaccinazione eterologa: gli studi condotti in Spagna e Gran Bretagna dicono che è più efficace, anche se per Figliuolo il rischio zero non c’è

Dopo lo stop alle seconde dosi di AstraZeneca per le fasce d’età sotto i 60 anni, il Ministero della Salute si è indirizzato verso la somministrazione della seconda dose con un altro vaccino: Pfizer o Moderna.

Questo cambiamento, ovviamente ha sollevato non poche perplessità, soprattutto nella popolazione che, in parte, si sente spaventata da quanto accaduto alla giovane Camilla Canepa e alle varie informazioni che circolano negli ultimi giorni. Tuttavia, da quanto emerso dai recenti studi, la vaccinazione eterologa comporterebbe più benefici che altro. A dirlo è il Corriere della Sera: “le ricerche fatte fino ad ora – si legge – confermano che il mix di vaccini non solo funziona ma garantisce una migliore copertura“.

Inoltre, si dice che l’ipotesi di vaccinare con due farmaci differenti non è una novità, anzi è un prassi abbastanza collaudata: “Fare la prima dose con un certo vaccino e la seconda con un altro non è cosa di oggi; due vaccini diversi sono stati sperimentati per la prima volta a Parigi 34 anni fa per l’Hiv e si è capito subito che l’idea era buona”.

Questa mattina, a Rai Radio1 è intervenuto il sottosegretario alla Salute Pierpalo Sileri, il quale ha detto: «Francamente al momento, con la situazione attuale del virus, non prenderei dei rischi facendo il vaccino AstraZeneca (AZ) o qualunque vaccino a vettore virale prevalentemente a persone sotto i 50 anni e di sesso femminile. Quindi io mi atterrei all’indicazione», sottolineando, dunque, l’opportunità della vaccinazione eterologa. Ha poi aggiunto sempre sulla somministrazione di AstraZeneca: «anche fosse un solo caso di sospetta trombosi in un soggetto sotto 60 anni – ha detto – con la circolazione attuale bassa del virus, è un rischio da non prendere».

Sui disturbi che la vaccinazione eterologa può comportare nell’immediato, si rileva – secondo quanto si legge sempre sul Corriere della Sera: “qualche disturbo in più rispetto a quella con due dosi dello stesso vaccino lo dà. Febbre, soprattutto nei giorni successivi alla seconda dose. E poi ci possono essere stanchezza, dolori articolari e muscolari. Succede nel 20-30% dei casi, sia con la vaccinazione eterologa che con quella tradizionale, ma si risolve tutto in pochissimi giorni, e nessuno di chi ha preso parte allo studio inglese ha dovuto essere ricoverato. Così la vaccinazione eterologa è una delle possibili soluzioni per vaccinare presto l’Europa e forse il mondo, e se quello che si è visto in laboratorio succede anche in vivo, chissà che non sia il modo di contrastare le varianti, per cui va trovata una soluzione presto”.

Anche il generale Figliuolo è intervenuto sulla questione, parlandone in una intervista a Il Giornale, in cui ha parlato dell’efficacia della vaccinazione eterologa, anche se il rischio zero non esiste.

Fonte immagine: <a href=’https://it.freepik.com/foto/medico’>Medico foto creata da freepik – it.freepik.com</a>

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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