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PD e 5 Stelle al bar

Incontro PD e 5 Stelle per siglare l’unione alle comunali: nulla sul programma 

IL PD e i 5 Stelle hanno siglato seduti ad un bar l’unione alle comunali. Come se ci fosse bisogno di annunciarlo, probabilmente per nascondere la palese spaccatura tra le due forze politiche e le frizioni ai loro interi. Del nome del candidato sindaco neanche l’ombra. Il messaggio mandato da Marco Sarracino, segretario cittadino del Pd, è rivolto ovviamente solo al Presidente Vincenzo De Luca da sempre ostile a questa unione.

Nulla sul programma, nulla di nulla se non una serie di ovvietà e argomentazioni vaghe raccolte alla rinfusa e un attacco ai sovranisti! Come se il buon Marco si fosse dimenticato che questa città è stata governata dalla sinistra da almeno trent’anni. Trent’anni, un’eternità! A volte fare mea culpa servirebbe almeno a far capire che si è consapevoli degli errori fatti! Invece no, la sinistra si presenta nascondendosi dietro un ragazzo giovane ma con ideali che ricordano i tempi di Achille Occhetto, anche allora a Napoli governavano loro! Non tardano ad arrivare le reazioni di giubilo da parte del Ministro Di Maio, chissà se colui che cercava Matera in Puglia e la Russia tra i Paesi del Mediterraneo, saprà la posizione di quartieri come Chiaiano, Fuorigrotta o Ponticelli! Verrebbe da esclamare che forse il bar era il luogo più adatto, si saranno aiutati bevendo roba forte. Difficile buttare giù un’alleanza del genere.

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Oltre al geografo felice Luigi Di Maio, dopo aver descritto nei precedenti articoli le divisioni interne al PD, si registra una profonda spaccatura interna anche tra i pentastellati, il consigliere comunale Matteo Brambilla infatti, poco dopo ha tuonato dai suoi social: “Non nel mio nome. Le altre modalità di fare politica le lasciamo volentieri a chi ha lasciato buchi miliardari in tutte le città italiane…”. Se queste sono le premesse dell’alleanza giallorossa, non ci resta che pregare. Povera Napoli

Redazione

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