LE ULTIME RESTRIZIONI DOVREBBERO ESSERE PROLUNGATE FINO AL 30 APRILE
Da mesi, impianti sportivi, palestre e piscine hanno le saracinesche abbassate. L’attività sportiva è consentita a livello individuale e per gli atleti di interesse nazionale (con tanti enti che però hanno fatto i furbi tesserando anche chi svolgeva l’attività a livello amatoriale).
Intanto però non si vede luce in fondo al tunnel per chi ha in gestione palestre piscine. Il nuovo DPCM che entra in vigore il 7 aprile dovrebbe avere valenza fino al 30 e quindi almeno prima di maggio non ci saranno aperture in questi ambiti.
Una notizia che è stata confermata anche, secondo quanto riporta Ansa, da una riunione a Palazzo Chigi tenuta dai rappresentati nel CTS (Comitato tecnico scientifico) che hanno ribadito l’impossibilità di aprire queste attività in questa fase così delicata.
Restrizioni che sono applicabili a tutte le zone con il paradosso della rossa, in cui oltre a queste categorie rimangono chiusi i ristoranti, parrucchieri e estetisti ma sono aperti tantissimi altri esercizi commerciali (dalle profumerie fino alle lavanderie passando per i negozi di articoli sportivi).
Dal 30 aprile in poi si dovrà decidere se prolungare la situazione di emergenza dell’Italia e quindi in quel momento si capirà cosa ne sarà di palestre e piscine.In generale adottando i dispositivi di protezione individuale e il distanziamento sociale, diluendo il flusso di persone, non sono state riscontrate grosse problematiche e secondo alcuni studi ad hoc palestre e piscine non risultano essere luoghi di diffusione del virus.