Il discorso del Premier Conte ha confermato le indiscrezioni degli ultimi giorni
La linea dura è la strada scelta dal Governo: l’ombra di una terza ondata e il numero di morti che continua a essere tristemente significativo ha influenzato il decreto di “Natale”.
In vigore da oggi, venerdì 4 dicembre, il dpcm non lascia troppo spazio a ricongiungimenti o pranzi e cene. Dal 21 al 6 gennaio saranno vietati gli spostamenti fuori regione e anche quelli fuori comune nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno.
Prima di quella data, si prevede, come ha spiegato ieri il Premier Comte che tutte le regioni raggiungano il colore giallo.
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Non sarà nemmeno possibile raggiungere una seconda casa qualora si trovi in una regione diverse.
Resta sempre possibile spostarsi per comprovati motivi o per il rientro nel proprio domicilio o residenza. Confermato anche il Coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino e a Natale e Capodanno prolungato fino alle 7.
Negozi aperti dal 24 dicembre al 6 gennaio fino alle ore 21 e nei centri commerciali, invece aperte solo alcune attività.
In zona gialla, ristoranti e bar aperti fino dalle 5 del mattino alle 18 e nessuna deroga nemmeno per il Natale o Capodanno con chiusura dei ristoranti, il 31 dicembre, anche negli hotel.
Impianti sciistici chiusi e possibile riapertura il 7 gennaio quando si dovrebbe poter tornare in presenza a scuola.
Quarantena obbligatoria per chi torna o si reca all’estero.
