Home » Sergio Zavoli e il suo modo di fare inchieste senza preconcetti: “La notte della Repubblica”

Sergio Zavoli e il suo modo di fare inchieste senza preconcetti: “La notte della Repubblica”

scritto da Serena Marotta

Il maestro di giornalismo aveva 96 anni

Sergio Zavoli, maestro di giornalismo, ha dato un contributo alla storia della radio e della televisione italiana. E’ morto il 5 agosto 2020 all’età di 96 anni. Originario di Ravenna, tra i suoi lavori spicca senza dubbio “La notte della Repubblica“, cioè la grande inchiesta televisiva sul terrorismo, i cosiddetti “anni di piombo”. Il programma andò in onda dal 12 dicembre del 1989 all’11 aprile del 1990. In seguito diventò anche un libro.

Zavoli ascoltò tutti i protagonisti, dalle vittime agli assassini, tutto senza preconcetti, cercando solo di capire cosa portò molti giovani ad uccidere in nome di un’ideologia. Zavoli è stato non solo un uomo Rai, che ha presieduto dal 1980 al 1986 e dal 2009 al 2013 come Presidente della Commissione di Vigilanza da parlamentare nelle file del Partito Democratico. Zavoli è stato anche senatore della Repubblica dal 2001 al 2018.

La celebre intervista a Franco Bonisoli

Sergio Zavoli intervistò Franco Bonisoli, membro del Direttivo delle Br. Bonisoli, durante l’intervista, commuovendosi, consegnò un documento importante su quell’epoca storica.

Franco Bonisoli, Raffaele Fiore, Valerio Morucci, Prospero Gallinari aprirono il fuoco sulla scorta di Moro in via Fani. Bonisoli durante il carcere si è dissociato dalla lotta armata e ha ottenuto i benefici di legge. Oggi è un uomo libero.

Gli anni di Piombo: il sequestro Moro

Nella primavera del 1965 Aldo Moro era presidente del Consiglio e guidava un governo di centrosinistra, il vicepresidente era Nenni, mentre ministro degli Esteri Amintore Fanfani. In questo scenario il fenomeno delle “Brigate Rosse”, che si diffuse negli anni Settanta, vedeva questa organizzazione militante di estrema sinistra agire soprattutto nelle città industriali del nord. Proprio tra il 1970 ed il 1988 le Br porteranno a termine una serie di azioni terroristiche provocando decine di vittime e seminando terrore in tutto il Paese.

Lo scopo delle Brigate Rosse?  Sempre di tipo politico: cioè era quello di sovvertire l’ordine democratico della repubblica italiana utilizzando la lotta armata e la propaganda.

I loro bersagli furono tanti,  legati alla politica, alle forze dell’ordine, allo Stato, e a tutto ciò che poteva ostacolare la rivoluzione in Italia. Al principio si concentrarono sui sabotaggi industriali, poi invece le Br passarono ai rapimenti e agli omicidi.

Erano le nove di mattina del 16 marzo del 1978, quando le Brigate Rosse rapirono l’ex primo ministro Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, in Via Fani, a Roma. Durante il rapimento, furono uccisi i cinque agenti della scorta di Moro. L’ex primo ministro si stava recando verso il parlamento, dove Giulio Andreotti insediava il suo quarto governo. Governo a cui avrebbe partecipato anche il PCI. Il sequestro durerà 55 giorni. Giorni durante i quali Moro rimarrà sempre a Roma, in una casa in via Montalcini.  Il 9 maggio, il corpo di Aldo Moro venne ritrovato nel portabagagli di un’auto in Via Caetani.

“La notte della Repubblica”

“La notte della Repubblica” di Sergio Zavoli è uno dei capolavori Rai dell’inchiesta storica. Il programma era articolato in 18 puntate, che duravano complessivamente 45 ore. Un  lavoro che Zavoli, realizzò nell’arco di due anni, portando avanti una ricostruzione televisiva sull’Italia delle eversioni, delle stragi, della contestazione e del terrorismo. Il giornalista intervistò un numero impressionante di esperti, testimoni e protagonisti per decifrare fenomeni complessi e tragici delle Br. “La notte della Repubblica” andò in onda dal 12 dicembre del 1989 all’11 aprile del 1990. Il programma è poi diventato un libro.

admindaily

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto