Omicidio Sharon Verzeni, ascoltati i parenti stretti: sorella, fratello e cognato per oltre sei ore
Sarebbe durato circa sei ore l’interrogatorio della sorella, del fratello e del cognato di Sharon Verzeni accoltellata tre settimane fa nella notte tra il 29 e il 30 luglio, mentre passeggiava in via Castegnate a Terno d’Isola.
Cosa sia emerso e se è emerso qualcosa non lo sappiamo, ma gli inquirenti dicono che gli interrogatori sono «doverosi approfondimenti per ricostruire nel dettaglio la vita della vittima». Lo scopo è quello di conoscere più a fondo Sharon.
Nessuno dei tre ha mai dubitato del compagno di Sharon, ribadendo fiducia cieca dimostrata in queste tre settimane, con una vicinanza strettissima. Il fratello lo ha ribadito, in mattinata, anche alle televisioni. Sergio Ruocco vive con la famiglia di Sharon perché “almeno stiamo insieme, ci diamo supporto in un momento così difficile. Ogni giorno mi sveglio, ho la sua foto accanto al letto qui a casa dei miei suoceri. Cerco di fare qualcosa che mi distolga dal ricordo di lei, che mi distragga la mente, altrimenti continuo a pensarci. Io non ci credo ancora al fatto di non svegliarmi più alla mattina con lei. Mi dà fastidio pensare che non potremo più sposarci, che non potremo avere un figlio”.
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A la Repubblica Ruocco ha detto: “Io lo spero che mi chiamino, se serve a dare una mano, certo che vado”. “Speravo ci volesse meno tempo per prendere il responsabile”, ha continuato ancora Ruocco, “i carabinieri stanno facendo il loro lavoro. Poi, certo, spero qualcuno abbia il coraggio di dire qualcosa. Spero che prendano questa persona. Ma non ho idea di chi possa essere. Se lo sapessi, andrei dritto dai carabinieri. Non riesco a capire, voglio sapere”.
