Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 6 marzo in un click. Le parole della moglie di Navalny e molto altro
La giornata di oggi vede in primo piano il nuovo video della moglie di Navalny contro il presidente Putin. Inoltre, la cronaca con una svolta nel caso di omicidio Geraci e poi la condanna chiesta in Spagna per Ancelotti.
Yulia Navalnaya ricompare in un video. Ecco le sue parole
In un ultimo video, pubblicato oggi, Yulia Navalnaya ha invitato i russi a boicottare Putin alle prossime elezioni: «Dobbiamo usare il giorno delle elezioni per dimostrare che esistiamo e che siamo in tanti a opporci» al presidente. «È necessario recarsi al seggio elettorale lo stesso giorno e alla stessa ora, a mezzogiorno del 17 marzo». «A quel punto la scelta è vostra: potete votare per qualsiasi candidato, tranne Putin; potete rovinare la scheda elettorale, annullandola; o ancora, potete scrivere “Navalny” a caratteri cubitali. Si può semplicemente venire, e stare in piedi al seggio elettorale, e poi girarsi e tornare a casa». Aveva denunciato: «Vladimir Putin ha ucciso mio marito, e nell’uccidere Aleksei, ha ucciso metà di me, metà del mio cuore, metà della mia anima. Ma ho ancora l’altra metà e questa mi dice che non ho alcun diritto di mollare. Continuerò l’opera di Aleksei Navalny, continuerò a lottare per il nostro Paese».
Omicidio Geraci, individuati i mandanti
Dopo 25 anni individuati i mandanti dell’omicidio del sindacalista siciliano della Uil Mico Geraci, ucciso l’8 ottobre del 1998 a Caccamo, nel palermitano, davanti al figlio e alla moglie. I carabinieri, su delega della Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, hanno notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare ai boss di Trabia, Pietro e Salvatore Rinella, considerati mandanti dell’omicidio. Negli anni l’inchiesta sul delitto Geraci era stata archiviata e riaperta più volte.
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Ancelotti, chiesta la condanna per l’allenatore
La Procura spagnola ha chiesto la condanna a quattro anni e nove mesi di reclusione per Carlo Ancelotti per frode fiscale. Secondo l’accusa, l’allenatore del Real Madrid avrebbe frodato le casse spagnole per oltre un milione di euro nel corso degli anni 2014 e 2015, omettendo di dichiarare il suo reddito derivante dai diritti di immagine.