Caso Sharon Verzeni, il consulente di Bossetti dice di indagare in famiglia. Le parole della procuratrice Rota
Ezio Denti, investigatore privato che si è occupato dell’omicidio di Yara Gambirasio, come consulente di Massimo Bossetti ha detto la sua sul caso di omicidio di Sharon Verzeni. Secondo l’investigatore sarebbero da escludere sia la pista di Scientology che quella del pusher: «Una donna che esce all’una di notte in una zona frequentata da spacciatori a me lascia perplesso».
Denti punta l’accento sulle modalità dell’aggressione: «È stata colta alle spalle con tre coltellate, come in un tipico delitto di impeto: Sharon ha poi avuto la forza di prendere il telefono e dire “mi ha accoltellato”. Sull’arma del delitto, un coltello da cucina, dice: «Si fosse trattato di uno spacciatore, avrebbe utilizzato un coltello a serramanico: a questa donna non è stato portato via neanche il telefono».
L’investigatore esclude la pista di Scientology: «Lavorava come barista: non era una miliardaria con un giro di soldi, il movente economico non regge». L’esperto conclude domandandosi chi è che accoltella una donna alle spalle: «Certamente non accade nel corso di un litigio o di un tentativo di abuso: in quel caso l’aggressione è frontale».
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Maria Cristina Rota, procuratore aggiunto a Bergamo, conferma al Corriere della Sera che al momento non ci sono indagati, ma si dice fiduciosa: «Abbiamo delle ragioni per essere moderatamente ottimisti di arrivare in tempi non lunghi alla soluzione del caso. Ma in questo momento, vi prego, lasciateci lavorare».
Ruocco non è indagato, anzi commenta le ricerche dell’arma del delitto: «Mi sembra un po’ tardi, andava fatto prima». Poi aggiungere: «Si vede che prima avevano cose più urgenti da controllare, non è il mio lavoro e non posso giudicare».
