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Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 10 agosto in un click 

Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 10 agosto in un click. Nuovi bombardamenti in Medio Oriente e la cronaca

Il conflitto in Medio oriente non accenna a diminuire: è delle ultime ore la notizia del bombardamento in una scuola a Gaza. Poi la cronaca italiana con un omicidio in provincia di Oristano

Israele – Hamas: «Attacco israeliano contro una scuola a Gaza, 100 morti»

Non si ferma la scia di sangue in Medio Oriente. Scalpore ha suscitato il bombardamento israeliano su una scuola di Gaza. Hamas ha affermato oggi che l’attacco israeliano contro una scuola di Gaza che ha ucciso tra 90 e 100 persone rappresenta una «pericolosa escalation»: lo riporta l’agenzia di difesa civile di Gaza gestita dall’organizzaizone. «Il massacro nella scuola di Al-Tabieen, nel quartiere di Daraj, nel centro di Gaza City, è un crimine orribile che costituisce una pericolosa escalation», si legge in un comunicato. «Il massacro perpetrato nella Striscia di Gaza per mano dei neonazisti nel centro di Gaza City costituisce un crimine orribile e rappresenta una grave escalation nella serie senza precedenti di crimini e massacri nella storia delle guerre», si legge nella dichiarazione di Hamas. In risposta alle affermazioni di Israele secondo cui la scuola veniva utilizzata come centro di comando di Hamas, il gruppo ha affermato che queste giustificazioni sono false e «scuse per colpire civili, scuole, ospedali e tende per rifugiati, tutti falsi pretesti e bugie smascherate per giustificare i suoi crimini». «Invitiamo i paesi arabi e islamici e la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità e ad adottare misure urgenti per fermare questi massacri e porre fine all’escalation dell’aggressione sionista contro il nostro popolo e i nostri cittadini indifesi», conclude la dichiarazione. Circa 20 militanti di Hamas e della Jihad islamica stavano operando nella scuola colpita sabato mattina, assicura un portavoce dell’esercito israeliano, il tenente colonnello Nadav Shoshani. «Il complesso, e la moschea che è stata colpita al suo interno, fungevano da struttura militare attiva per Hamas e la Jihad islamica», ha scritto su X, aggiungendo che le cifre sulle vittime fornite dall’ufficio stampa gestito da Hamas «non sono allineate con le informazioni in possesso dell’IDF (Forze di difesa israeliane), le precise munizioni utilizzate e l’accuratezza dell’attacco». 

Alex Marangon, il legale della famiglia riceve lettera anonima

Il legale della famiglia di Alex Marangon, il 26enne di Marcon, in Veneto, deceduto in circostanze ancora da chiarire nel corso di una cerimonia sciamanica nell’abbazia di Vidor lo scorso 2 luglio, ha informato di aver ricevuto una lettera anonima, nella quale non sarebbero indicati i fatti accaduti la sera dell’omicidio, ma circostanze legate ai riti sciamanici. Su Facebook, l’avvocato scrive “A questa persona dico: la lettera anonima non serve a niente, non porterà giustizia e non si può utilizzare. A questa persona dico: fatti avanti, fa il bravo cittadino o la brava cittadina. Mettiti una mano sulla coscienza. Se quel che dici è vero nulla hai da temere. Ma se vuoi aiutare l’indagine fatti avanti” e aggiunge che la lettera contiene “affermazioni gravi che, se vere, sarebbero molto utili”.

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Omicidio Sharon Verzeni, parla il compagno della donna

Sergio Ruocco racconta al Corriere della Sera gli ultimi momenti vissuti insieme alla compagna Sharon Verzeni, accoltellata in strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio per le strade di Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. Quella sera, dice l’uomo: «Abbiamo guardato la televisione, ma non c’era niente di bello e allora io ho visto due cose di lavoro sul telefonino e poi sono andato a dormire. Lei aveva tre giochi sul cellulare e si era messa a giocare, forse è uscita tardi per quello». Poi racconta come ha saputo della morte della compagna: «Rispetto a quello che ha passato Sharon non è niente. Continuavano a chiedermi “devi dirci tu cosa è successo”, ma io come facevo a saperlo? Non mi rendevo conto al momento, ho capito dopo che dovevano fare così. Quello che mi dispiace è avere saputo che era morta solo alle quattro del pomeriggio successivo. Poi, mi hanno detto: “Adesso puoi andare a casa, torna alla tua vita”. Ma io a quel punto avrei preferito che mi tenessero lì, ad aiutarli. Se non mi avessero accompagnato i carabinieri a casa di mio padre, non so se ci sarei arrivato». Su chi possa averla uccisa, dice: «Non capiamo. I primi giorni ho pensato agli spacciatori in piazza. Ho pensato che lei avesse visto qualcosa che non doveva vedere, ma adesso non ci credo più. Gli spacciatori fanno le loro cose e non ti guardano nemmeno».

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Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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