Open Arms ed Emergency in soccorso di migranti al largo di Lampedusa. Salvate 49 persone
Un nuovo dramma del mare si è consumato nelle acque che circondano l’isola di Lampedusa. In due distinte operazioni di soccorso, la nave di Open Arms e le squadre di Emergency hanno portato in salvo un totale di 49 persone in difficoltà.
Il veliero Astral di Open Arms è intervenuto per prestare assistenza a un barchino in evidente stato di precarietà, a circa 25 miglia dalle coste siciliane. A bordo, 12 persone provenienti da Pakistan, Sudan, Siria e Palestina, stremate e disidratate, sono state immediatamente soccorse e stabilizzate.
Quasi contemporaneamente, le squadre di Emergency sono intervenute su un’altra imbarcazione in difficoltà, recuperando altre 37 persone. Anche in questo caso, i migranti, di diverse nazionalità, versavano in condizioni critiche.
Il fondatore della ong, Oscar Camps, ha sottolineato che a Malta sono state fatte dieci chiamate di soccorso e sono stati inviati tre messaggi: “La Convenzione Sar, nel suo emendamento del 2004, obbliga tutti gli Stati membri a coordinarsi e cooperare per garantire che le imbarcazioni che hanno soccorso persone in pericolo in mare vengano sollevate dal compito con deviazione minima rispetto al loro viaggio. Lo Stato responsabile della zona Sar dove è stato effettuato il salvataggio ha la responsabilità primaria del fatto che si realizzi tale coordinazione e cooperazione”.
Queste ultime operazioni di soccorso confermano ancora una volta l’emergenza umanitaria in corso nel Mediterraneo. Migliaia di persone, in fuga da guerre, persecuzioni e povertà, tentano ogni giorno la traversata verso l’Europa, mettendo a rischio la propria vita.
Le ONG, come Open Arms ed Emergency, svolgono un ruolo fondamentale nel salvare vite umane, ma la loro attività è spesso ostacolata da normative sempre più restrittive e da un clima di crescente ostilità nei confronti dei migranti.
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