Giovanni Toti: chiesto il giudizio immediato. Cinque giorni per il gip per prendere una decisione
La Procura di Genova ha depositato l’istanza di giudizio immediato per Giovanni Toti, ex presidente della Regione Liguria ancora agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito.
Il giudice per le indagini preliminari ha 5 giorni per valutare l’istanza e verificare che sussistano le condizioni e poi fissare la data del processo. Il dibattimento potrebbe iniziare tra ottobre e novembre.
È stato il procuratore capo Nicola Piacente a convocare i legali di Toti, Spinelli e Signorini per comunicare la decisione di chiedere il giudizio immediato. “È stata una cortesia – hanno detto gli avvocati Stefano Savi, Andrea Vernazza e Sandro Vaccaro – che il procuratore ci ha voluto fare”.
“Noi non chiederemo alcun rito alternativo”, hanno spiegato i legali. “Avremo tutto il materiale da studiare, comprese una serie di intercettazioni che finora non abbiamo mai sentito”, ha concluso Savi. “Vogliamo ascoltare anche i toni usati perché a volte potrebbero essere delle battute”.
In Consiglio regionale, all’apertura dei lavori ieri il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei in aula ha detto: “Comunico che a seguito delle dimissioni del presidente della Giunta e delle conseguenze previste dall’articolo 126 della Costituzione l’assemblea legislativa opera in regime di prorogatio potendo solo esercitare le attribuzioni relative ad atti necessari e urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili”.
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“Pertanto, la seduta odierna sarà limitata all’esame del disegno di legge sui debiti fuori bilancio e alle due nomine sulle società partecipate Filse e Liguria Digitale”, ha aggiunto Medusei. “Comunico, altresì, che, anche sulla base della prassi parlamentare, si ritiene, di fatto, preclusa l’attività di indirizzo politico. Pertanto sentito l’ufficio di presidenza, allo stato, le sedute programmate per il 6 agosto e il 10 settembre non avranno luogo”.