Crollo di Scampia, in 300 rientrano nelle case. Restano altre 150 persone fuori dalle abitazioni
Tragedia a Scampia nella serata di lunedì 22 luglio, dove il crollo di un ballatoio della Vela Celeste ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre tredici. Tra i feriti ci sono anche sette minori, due dei quali in gravissime condizioni.
Il cedimento è avvenuto intorno alle 22:30 nel complesso popolare Vela Celeste, conosciuto come uno dei palazzi simbolo della periferia degradata di Napoli. Secondo le prime ipotesi, il crollo sarebbe stato causato dal cedimento strutturale del ballatoio, già malmesso a causa della fatiscenza dell’edificio. Al vaglio degli inquirenti anche la dinamica dell’accaduto, con alcune testimonianze che parlano di un possibile assembramento di persone sul ballatoio al momento del crollo.
Le vittime sono un uomo di 29 anni, Roberto Abbruzzo, morto sul colpo, e una donna di 35 anni, Margherita Della Ragione, deceduta in ospedale per le gravi ferite riportate. Tra i feriti, ci sono anche bambini piccoli, alcuni dei quali hanno riportato traumi ossei e vertebrali.
L’incidente ha provocato l’immediata evacuazione di circa 70 famiglie che abitavano nella Vela Celeste. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno verificato l’agibilità degli stabili e hanno messo in sicurezza la zona. Dopo una prima notte di sfollamento, circa 300 persone sono potute rientrare nelle loro case martedì mattina, mentre per le restanti famiglie, la cui abitazioni sono risultate inagibili o a rischio, è stata disposta la sistemazione in alberghi.
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Sulla tragedia della Vela Celeste è stata aperta una proccura d’ufficio dalla Procura di Napoli. Le indagini dovranno accertare le cause esatte del crollo e verificare se vi siano state negligenze o responsabilità da parte di chi aveva in carico la manutenzione dell’edificio.