Bimbo caduto in un pozzo, indagate diverse persone. Lo strazio dei genitori: “Il nostro cuore si è fermato insieme al tuo cuore”
“Il nostro cuore si è fermato insieme al tuo cuore, in quel maledetto pozzo. Ti amiamo Vincenzo mio”, sono queste le parole strazianti dei genitori del bimbo di appena 10 anni morto dopo essere caduto in un pozzo profondo 15 metri lo scorso giovedì.
Per la morte del bimbo sono indagate sei persone: il proprietario del terreno e alcune operatrici presenti al momento della tragedia. Tra loro c’era anche la 54enne che quando è stato dato l’allarme è scesa dentro al pozzo per tentare di salvare il bimbo.
L’apertura del fascicolo di indagine per omicidio colposo è un atto dovuto per disporre l’autopsia, prevista per la prossima settimana, come atto irripetibile. La Procura vuole verificare anche la tempistica dei soccorsi, chi era responsabile della sorveglianza dei bambini e se il pozzo fosse stato messo in sicurezza.
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Daniele Biondo, presidente del Centro Alfredo Rampi, ha commentato così la tragedia: “Assistiamo avviliti a queste tragedie che avvengono sempre a causa dell’incuria. Come fu per Alfredino, mancano misure corrette di prevenzione. Dopo l’incidente di Vermicino abbiamo sempre combattuto – ha aggiunto – Siamo bravissimi nelle manovre di soccorso, ma dal punto di vista della prevenzione siamo ancora lontani”.