Cisterna di Latina, morto dopo due giorni di agonia il bracciante agricolo abbandonato in strada con il braccio tagliato
Il bracciante agricolo di 31 anni, di origine indiana, è deceduto il 19 giugno 2024, due giorni dopo il grave incidente sul lavoro a Cisterna di Latina.
L’uomo, dopo aver perso il braccio destro in un macchinario agricolo, era stato abbandonato in strada nei pressi della sua abitazione. Nonostante i soccorsi tempestivi e il trasporto in eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma, le sue ferite erano troppo gravi e non è sopravvissuto.
Il datore di lavoro dell’uomo, Antonello Lovato, è accusato di omissione di soccorso, violazione delle disposizioni in materia di lavoro irregolare e di omicidio colposo. L’uomo ascoltato dai carabinieri ha raccontato di avere trasportato Singh, con l’arto amputato, su un furgone a casa. Non si esclude che la Procura possa valutare anche il reato di caporalato.
“Provo sgomento per la morte del bracciante vittima di un incidente sul lavoro, avvenuto il 17 giugno scorso a borgo Santa Maria” dichiara la sindaca di Latina, Matilde Celentano, precisando di accogliere “la richiesta che proprio questa mattina mi è arrivata dall’intero Consiglio comunale, di promuovere, ove ne ricorrano i presupposti, la costituzione di parte civile del Comune di Latina al futuro processo. L’episodio avvenuto nella nostra città costituisce una violazione dei diritti umani fondamentali, della dignità umana e delle norme inerenti la sicurezza dei lavoratori”.
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Il titolare dell’azienda agricola, padre di Antonello Lovato, intervistato dal Tg1 parla di “una leggerezza del bracciante costata cara a tutti”.
Foto di Mirko Fabian da Pixabay
