Emanuele Pozzolo presenta 70 querele per diffamazione e calunnia dopo i fatti di Capodanno
Sono una settantina le querele che Emanuele Pozzolo ha presentato “dopo i casi di diffamazione, calunnia ed esternazioni che ho ricevuto a partire dal primo gennaio”, ovvero dopo l’episodio del ferimento del figlio del caposcorta di Delmastro alla festa di Capodanno.
Lo afferma lo stesso deputato vercellese di FdI, unico indagato dalla procura di Biella per il colpo di pistola partito nella notte di Capodanno a Rosazza dalla pistola di proprietà di Pozzolo.
Le persone da querelare “sono state individuate insieme al mio legale – ha spiegato Pozzolo -. Sia su Facebook che sui giornali, con netta prevalenza dei social network. Tra queste ci sono alcune situazioni di diffamazione clamorose, istigazione al suicidio, o utilizzo non appropriato di immagini di minori”.
“Queste persone dovranno assumersi le proprie responsabilità, se verranno valutate. A tutto c’è un limite”, ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia.
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“Nessuno ha mai detto chiaramente che quel colpo è partito dalla mia mano. L’impressione è che non si sia voluto capire come sono andate davvero le cose, individuando un colpevole senza ipotesi alternative”, detto sempre Pozzolo a Il Foglio. “Le indagini sono andate in un’unica direzione”, continua e sull’esame dello Stub dice: “Mi sono sottoposto a questo accertamento non appena me lo hanno proposto, non è vero che non lo volevo fare, né che ho acconsentito dopo ore”.
Poi spiega: “A Rosazza è accaduto un incidente, una vicenda da giudice di pace. Invece la sproporzione mediatica ha creato un caso che non c’era, alla pari dell’arresto di Matteo Messina Denaro”, ricostruisce ancora Pozzolo.