Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 13 marzo in un click. Le dichiarazioni di Putin e molto altro
Oggi 13 marzo, Giorgia Meloni è intervenuta al Convegno “La riforma fiscale – Attuazione e prospettive – I decreti attuativi approvati, gli obiettivi del 2024, i nuovi testi unici” alla Camera dei Deputati. Poi le parole di Papa Francesco all’Udienza generale e infine le minacce di Putin con il nucleare.
Putin pronto a usare in nucleare
La Russia sarebbe pronta a usare armi nucleari. In una intervista rilasciata all’emittente Rossiya 1 e alla Ria Novosti, ha detto Putin: “da un punto di vista tecnico-militare, siamo, naturalmente, pronti”. “Le armi esistono per essere usate”, ha poi osservato. “Abbiamo i nostri principi”, ha dichiarato Putin sostenendo che usare questo tipo di armi non rientra nei desideri del Cremlino. Putin ha parlato anche dei possibili negoziati con l’Ucraina, dicendosi “pronto per i negoziati” ma solo negoziati che si tengano “sulla base delle realtà che si sono sviluppate, come si dice in questi casi, sul terreno, e non su desideri derivanti dall’uso di psicofarmaci”. Putin ha poi affermato che “possibili negoziati non sono una pausa per il riarmo di Kiev, ma una conversazione seria con garanzie di sicurezza per Mosca”.
Papa Francesco ancora influenzato
Papa Francesco ha lasciato la lettura della catechesi del mercoledì perché ancora raffreddato, tuttavia il messaggio di Putin è stato chiaro: “Tutti invito a proseguire con impegno nell’itinerario quaresimale, pronti a compiere gesti di cristiana solidarietà ovunque la Provvidenza vi chiama ad operare. E, per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”, ha detto Papa Francesco. Poi ha aggiunto: “E, per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra. Oggi mi hanno portato un rosario e un Vangelo di un giovane soldato morto al fronte: lui pregava con questo. Tanti giovani, tanti giovani vanno a morire!”
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Giorgia Meloni sulle riforme del Governo
La premier Meloni è intervenuta al Convegno “La riforma fiscale – Attuazione e prospettive – I decreti attuativi approvati, gli obiettivi del 2024, i nuovi testi unici” alla Camera dei Deputati. Ecco una parte del discorso tenuto: “Noi affrontiamo un momento storico particolarmente complesso, soprattutto a livello internazionale e come sempre le crisi diventano anche un’occasione. In un momento storico come quello che stiamo affrontando ci viene imposto di dare risposte coraggiose e strutturali. È un momento storico che ci chiede di affrontare una volta per tutte questioni che finora non sono state affrontate a livello strutturale. Il tema del fisco è senza dubbio una di queste materie e lo rivendico perché è una delle prime materie che noi abbiamo voluto affrontare, approvando una riforma che era attesa da 50 anni e con la quale ci poniamo l’obiettivo di disegnare una nuova idea di Italia, che sia più vicina alle esigenze dei contribuenti, più attrattiva per le aziende, più attrattiva per gli investimenti. Nel farlo abbiamo dato seguito anche a un impegno che avevamo assunto con i cittadini quando abbiamo chiesto il consenso necessario a governare questa Nazione, l’avevamo scritto nel programma e lo stiamo facendo come è doveroso che sia.
Perché era così prioritario per noi? Perché, a ben vedere, la riforma fiscale non è un semplice atto normativo, non è un complesso di misure tecniche, non è un ammasso di regole magari di difficile comprensione, riservato solamente agli addetti ai lavori. No, la riforma fiscale è uno dei perni attorno ai quali si costruisce e ruota il tessuto economico di una Nazione. È uno degli strumenti con i quali lo Stato può aiutare la società a crescere e a prosperare, mettendo chi crea ricchezza – che non è lo Stato, questo va sempre ricordato, ma sono invece le aziende, il tessuto produttivo, i lavoratori – nelle condizioni migliori per produrla. Perché più ricchezza verrà prodotta e più lo Stato potrà utilizzare la parte di quella ricchezza che gli compete per dare le risposte che i cittadini attendono.
La riforma fiscale è lo strumento con il quale lo Stato raccoglie le risorse necessarie a erogare i servizi pubblici, a far funzionare la macchina pubblica, a rendere la società più equa, redistribuendo le risorse, particolarmente – come noi stiamo tentando di fare – a favore dei più fragili. Questo è quello che deve fare un sistema fiscale. Un sistema fiscale non nasce per soffocare la società, ma nasce per aiutarla a prosperare. Non è uno strumento attraverso il quale lo Stato si impone sul cittadino, ma è uno degli strumenti attraverso i quali lo Stato può dare risposte ai cittadini.
Non deve opprimere le famiglie con regole astruse, incomprensibili, un livello di tassazione ingiusto che non corrisponde spesso al livello dei servizi che poi lo Stato eroga con le risorse che raccoglie. Il sistema fiscale deve chiedere il giusto e deve sapere usare ciò che chiede ai cittadini con lo stesso criterio che userebbe un buon padre di famiglia, e cioè con buon senso, lungimiranza, senza sprecare quelle risorse. Questo è un elemento fondamentale se quelle risorse si vogliono raccogliere“.