Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 25 gennaio in un click. Il caso dell’ambasciatore Attanasio e la cronaca
La pagina di cronaca nel nostro Paese vede nuovamente al centro la vicenda dell’ambasciatore Attanasio, morto in Congo in circostanze mai chiarite. Poi la morte di due donne sciatrici precipitate da una seggiovia e le accuse di sessismo ad un ufficiale dell’accademia di Modena.
Caso ambasciatore Attanasio, immunità per i funzionari Onu
Il ministero degli Esteri ha espresso parere favorevole sull’immunità richiesta dai due dipendenti del Programma alimentare mondiale, agenzia dell’Onu, imputati nell’inchiesta per la morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio del 2021 insieme all’autista Mustapha Milambo in circostanze ancora da chiarire. Prima dell’udienza le Acli aveva diffuso un comunicato per chiedere verità e giustizia: “Il Gup dovrà pronunciarsi in merito al riconoscimento dell’immunità richiesta dagli avvocati degli imputati, due funzionari del Pam. Se sarà riconosciuta l’immunità, il processo verrà archiviato e si interromperà la ricerca della verità sul triplice omicidio. Se invece la richiesta sarà rigettata, allora si aprirà uno spiraglio sulla lunga strada per la giustizia“. I filoni di inchiesta sono tre
Due sciatrici morte dopo la caduta da una seggiovia
Una donna di 83 anni è morta dopo essere caduta da una seggiovia all’Alpe di Siusi, in Alto Adige. Un’altra persona, una donna di 55 anni, è deceduta dopo essere stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Bolzano. Secondo quanto ricostruito, le due sciatrici sarebbero precipitate da un’altezza di circa sette metri. L’impatto con il suolo non le ha lasciato scampo. Ancora da accertare come sia stata possibile la caduta.
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Accuse di sessismo ad un ufficiale dell’Accademia di Modena
Il tenente colonnello Giampaolo Cati, all’epoca dei fatti capo del centro ippico militare dell’Accademia di Modena, è accusato di Stalking ai danni di 11 militari, sette uomini e quattro donne, tra il 2019 e il 2021. In particolare, si contesta all’ufficiale di aver perseguitato le vittime con telefonate, messaggi, appostamenti e altri comportamenti molesti, con l’obiettivo di condizionarne la vita personale e professionale. Violenza privata con abuso dei poteri e di autorità. In particolare, si contesta all’ufficiale di aver sottoposto le vittime a punizioni e umiliazioni, come ad esempio il lavaggio frequente dei genitali dei cavalli. Minaccia ai propri inferiori. In particolare, si contesta all’ufficiale di aver minacciato le vittime di ritorsioni se non avessero rispettato le sue richieste. L’ufficiale si è detto sereno e sicuro di poter dimostrare la propria innocenza.