Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie dell’11 gennaio in un click. Il processo contro Israele e i fatti di cronaca
La giornata di oggi vede di ancora Israele al centro dei fatti di cronaca estera per l’inizio del processo all’Aja per genocidio. Poi la cronaca nel nostro Paese con l’aggiornamento sulla Strage di Erba e l’incidente sul Lago di Como.
Israele a processo per genocidio
Prende il via oggi il processo all’Aja contro Israele che deve rispondere dell’accusa di genocidio, mossa lo scorso 29 dicembre dal Sudafrico. Nell’accusa, ha dichiarato il Sudafrica: «Gli atti e le omissioni d’Israele rivestono carattere di genocidio perché accompagnano l’intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi di Gaza, in quanto parte del gruppo nazionale, razziale ed etnico più ampio dei palestinesi». Netanyahu ha replicato, parlando di accuse «infondate e oltraggiose», specie perché rivolte a un Paese che «dopo la Shoah è stato tra i fondatori della Corte internazionale di giustizia. Chi avrebbe mai creduto che avrebbero cercato d’accusarci di genocidio, quando è stata Hamas ad averne commesso uno, intenzionale, contro di noi?».
Strage di Erba, spuntano nuovi testimoni
Il prossimo primo marzo prenderà il via il processo di revisione sulla Strage di Erba, per cui furono condannati i coniugi Romano, Olindo e Rosa. A distanza di 15 anni, saranno ascoltati due testimoni, che potrebbero scagionare Olindo e Rosa. Secondo i legali della coppia, le due testimonianze porterebbero ad una pista legata al traffico di droga con spacciatori del Nord Arfica, che avrebbero regolato dei conti con Azouz Marzouk, marito di una delle vittime, che avrebbe ricevuto una sorta di regolamento di conti. I due testimoni avrebbero visto delle persone allontanarsi dall’abitazione. Uno dei testimoni, Fabrizio Manzeni, che abitava in via Diaz, ha dichiarato: “Mi sono affacciato alla finestra per sbattere la tovaglia e ho notato due persone di sesso maschile, adulte, verosimilmente extracomunitari, in corrispondenza del cancello di casa mia, che stavano discutendo animatamente tra loro. Uno di loro aveva un cellulare con un display luminoso e grande e gesticolava con una terza persona che non ho visto”.
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Incidente Lago di Como, ecco cosa è emerso
Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Morgan Algeri e Tiziana morti nelle acque del lago di Como la sera del 6 gennaio. Tuttavia, secondo quanto emerso fino ad ora, sembra esclusa l’ipotesi del gesto volontario, anzia sembra che Morgan abbia tentato in tutti i modi si salvare sè stesso e Tiziana. L’auto, infatti è stata trovata con le portiere aperte e i corpi fuori dall’abitacolo. La ricostruzione della dinamica evidenzierebbe le giuste manovre di salvataggio messe in atto da Morgan, esperto subacqueo. Però i due non sono riusciti a raggiungere la superfice, forse a causa delle temperature basse e del buio.