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Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 25 novembre in un click

Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 25 novembre in un click. Il ritorno di Filippo Turetta e il rilascio degli ostaggi a Gaza

Oggi, sabato 25 novembre, vede in primo piano il rientro in Italia di Filippo Turetta, ritenuto l’unico responsabile del femminicidio di Giulia Cecchettin. A Gaza, invece, sono previste nuove liberazioni di ostaggi. Poi l’appello del padre di Kimberly Bonvissuto, scomparsa lo scorso 20 novembre.

Gaza, previsto per oggi il rilascio di nuovi ostaggi

Oggi, sabato 25 novembre, scatta il secondo giorno di tregua a Gaza. Nella giornata di ieri sono stati liberati i primi ostaggi nelle mani di Hamas e oggi è prevista una seconda operazione di rilascio. Gli ostaggi che ritorneranno a casa sono 14. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha così commenttato la liberazione: “La liberazione degli ostaggi a Gaza è solo l’inizio. Ci aspettiamo che altri siano rilasciati sabato e domenica”. Poi ha aggiunto: “La soluzione a due Stati in Medioriente è ora più importante che mai”.

Scomparsa di Kimberly Bonvissuto, l’appello del padre

Mariano Bonvissuto, il padre di Kimberly, la ragazza di 20 anni scomparsa da Busto Arsizio (Varese) lancia un appello: “Gli inquirenti hanno tutto il materiale a disposizione, messaggi e video: stanno visionando tutto. Ci vuole un po’ di tempo e stiamo aspettando alcune risposte. L’unica cosa che mi viene da dire è che, se mia figlia mi sta guardando o mi sta sentendo, le chiedo di farsi sentire. Qualsiasi cosa è successa a me non interessa: sono sempre presente e pronto a risanare se c’è qualcosa da risolvere. Io la sto aspettando, non si deve preoccupare. Deve capire che papà è sempre presente”. La giovane si era allontanata di casa forse per incontrare un ragazzo, ma da quel momento di lei si sono perse le tracce. Il timore del padre è vivere quello che hanno vissuto i familiari di Giulia Cecchettin.

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Filippo Turetta oggi sarà in Italia. Ecco cosa avverrà

Verso le ore 12:30 Filippo Turetta atterrerà all’aeroporto di Venezia con un volo di Stato. Scortato, sarà condotto direttamente in carcere, probabilmente a Verona. Qui sarà inserito in una struttura per protetti e sarà solo in cella e sorvegliato 24 h su 24. Il timore è che possa farsi del male. La prossima settimana sarà interrogato. Il padre di Filippo ha detto a Pomeriggio Cinque: “Non mi spiego cosa possa essere successo. Non puoi essere un agnello fino a quella sera e poi cambiare tutto d’un tratto. È vero, diceva senza di lei mi ammazzo ma anche a me è capitato da giovane quando sono stato lasciato”. Poi aggiunge: “Non era depresso o chiuso in camera com’è stato descritto, era sereno. Gli chiederemo il perché di tutto questo: perché siamo qui ora e perché Giulia non c’è più”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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