Processo Saman Abbas, chiesto l’ergastolo per i genitori e 30 anni per i cugini
Continua il processo per la morte di Saman Abbas, la giovane pakistana uccisa a Novellara per essersi opposta ad un matrimonio combinato. L’accusa ha chiesto l’ergastolo per i genitori di Saman, il padre della giovane, Shabbar Abbas, è in carcere dopo l’esecuzione di un mendato di estradizione, mentre la madre Nazia è ancora latitante.
Per i due cugini e lo zio Danish, considerato l’esecutore materiale del delitto, sono stati chiesti 30 anni di carcere. Secondo la pm Lara Galli, il padre di Saman “Non poteva essere l’esecutore materiale dell’omicidio perchè ci volevano almeno due minuti per strozzare la ragazza e non è mai stato fuori dalle telecamere”.
Per il padre, la pm riconosce un concorso morale e materiale, poiché avrebbe agevolato l’esecuzione della giovane, consegnandola all’assassino, Danish Hasnain. A quest’ultimo e ai due cugini di Saman sono state riconosciute le attenuanti equivalenti alle aggravanti.
Leggi anche: SHORT NEWS, DALL’ITALIA E DAL MONDO: LE NOTIZIE DEL 17 NOVEMBRE IN UN CLICK
Secondo il procuratore Paci “quella di Saman è una figura universale e per certi versi assimilabile a quella di tante persone che hanno osato sfidare la cappa opprimente all’interno di circuiti familiari viziati da sistemi pseudovaloriali, come Rosalia Pipitone, uccisa a Palermo dal padre che organizzò una finta rapina da parte di due uomini di Cosa Nostra e a Francesca Bellocco che viene uccisa dal figlio perché ha una relazione extraconiugale”. Saman, continua il procuratore, “aveva una forza sovversiva che esercitava inconsapevolmente: voleva solo vivere la sua vita, camminare mano nella mano per le strade di Bologna, scambiarsi un bacio”.
