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La morte di Giorgio Napolitano e il cordoglio delle istituzioni

La morte di Giorgio Napolitano e il cordoglio delle istituzioni. I messaggi di Mattarella e del Papa

La morte di Giorgio Napolitano, Presidente emerito della Repubblica Italiana, ha destato il cordoglio delle istituzioni italiane e straniere. Il Presidente Mattarella ha pubblicato un lungo messaggio, in cui si sofferma su come Napolitano abbia “interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro”.

Anche Papa Francesco ha ricordato Giorgio Napolitano: “La scomparsa di suo marito, senatore Giorgio Napolitano, ha suscitato in me sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonché vivo interesse per le sorti delle nazioni. Conservo grata memoria degli incontri personali avuti con lui, durante i quali ne ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese, con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune. Desidero esprimere a lei, ai figli e ai familiari la mia vicinanza, assicurando il ricordo nella preghiera. Nel porgere le mie condoglianze, invoco su di lei e sulle persone care la consolazione del cuore”

Giorgio Napolitano è stato l’undicesimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015. È stato il primo ex comunista a ricoprire questa carica. Nacque a Napoli il 29 giugno 1925 da Giovanni, avvocato liberale, poeta e saggista, e Carolina Bobbio, figlia di nobili napoletani di origine piemontese. Nel 1942 si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI), di cui divenne uno dei dirigenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Resistenza, operando nella città di Napoli.

Dopo la guerra si laureò in giurisprudenza all’Università di Napoli e iniziò la sua carriera politica. Fu eletto deputato alla Camera dei deputati nel 1953 e vi rimase ininterrottamente fino al 1996. Nel 1979 fu eletto vicepresidente della Camera dei deputati e nel 1981 presidente del gruppo parlamentare del PCI. Nel 1989 fu eletto deputato europeo e nel 1992 fu nominato presidente della Commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento europeo. Dal 1996 al 1998 fu ministro dell’Interno nel governo Prodi I.

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Nel 2005 fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2006 fu eletto Presidente della Repubblica Italiana al quarto scrutinio, diventando il primo ex comunista a ricoprire questa carica. Durante il suo mandato Napolitano guidò l’Italia attraverso un periodo di grande instabilità politica, con la caduta di tre governi in pochi anni. Si distinse per il suo ruolo di garante della Costituzione e della democrazia italiana.

Nel 2013 fu rieletto Presidente della Repubblica al quarto scrutinio, diventando il primo presidente della storia italiana a essere eletto per un secondo mandato. Terminò il suo mandato nel 2015 e fu sostituito da Sergio Mattarella.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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