Alta tensione a Mosca, ecco il riassunto di una mancata guerra civile e degli accordi presi tra Putin e Prigozhin
La giornata di ier, 24 giugno, è stata convulsa e ad altissima tensione per la Russia di Putin. L’annuncio del capo della Wagner di una marcia verso Mosca e dell’inizio di una guerra civile ha allertato non solo il capo del Cremlino, ma anche l’intelligence di tutti i paesi del mondo. Il presidente degli Stati Uniti, Biden, è rimasto alla Casa Bianca per seguire attentamente l’evolversi della situazione, anche se secondo quanto detto dal New York Times, gli Usa sapevano già da mercoledì le intenzioni di Prigozhin.
Dopo la notizia della marcia, annunciata dal capo della Wagner, come risposta ad una guerra sbagliata (quella in Ucraina) dove sono morti più soldati di quelli ufficialmente dichiarati – si parla di almeno 1000 persone al giorno – Putin si è rivolto alla nazione e, senza mai nominare direttamente Prigozhin, aveva dichiarato la linea dura contro i traditori che avevano accoltellato alle spalle la Patria.
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Poi, nella serata di ieri, con la mediazione del presidente della Bielorussia, Lukashenko, il fondatore della compagnia paramilitare Wagner ha annunciato la ritirata. Ora, sembra che Prigozhin andrà in Bielorussia e l’accusa di incitamento all’insurrezione armata contro di lui verrà fatta cadere. A dirlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov.
L’accordo raggiunto tra le parti prevede il ritorno dei mercenari del gruppo Wagner ai loro campi. Coloro che lo vorranno, potranno firmare contratti con il ministero della Difesa russo, a patto che non abbiamo preso parte al tentativo di insurrezione. Quelli che invece lo hanno fatto non saranno comunque perseguiti penalmente, alla luce dei loro meriti guadagnati sul fronte.
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