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Ted Kaczynski, l’Unabomber americano è stato trovato morto in cella

Ted Kaczynski, l’Unabomber americano è stato trovato morto in cella. Non ancora sono chiare le cause del decesso

Theodore “Ted” Kaczynski, matematico ad Harvard, noto come “Unabomber”, è stato trovato morto intorno alle 8 del mattino in una prigione federale in North Carolina. Non ancora sono note le cause del decesso.

Ted Kaczynski, noto anche come Unabomber, è un criminale statunitense noto per aver compiuto una serie di attentati con bombe tra il 1978 e il 1995. Nato il 22 maggio 1942 a Chicago, Illinois, Kaczynski dimostrò un’intelligenza eccezionale fin da giovane, conseguendo un dottorato in matematica all’Università di Harvard e diventando un professore universitario.

Tuttavia, nel 1969, all’età di soli 27 anni, decise di abbandonare la vita accademica e si trasferì in una piccola capanna isolata nelle foreste del Montana. Fu lì che iniziò a sviluppare una profonda ostilità verso la società moderna, che considerava corrotta, controllata dalle macchine e priva di libertà individuale. Nel corso degli anni, Kaczynski sviluppò una filosofia radicale anti-tecnologia, convinto che il progresso tecnologico stesse minando i valori fondamentali dell’umanità.

Nel 1978, Kaczynski inviò la sua prima bomba fatta in casa a un professore dell’Università di Northwestern. Nel corso degli anni successivi, spedì pacchi bomba ad accademici, scienziati e dirigenti di aziende tecnologiche. I suoi attacchi si concentrarono principalmente negli Stati Uniti, ma coinvolsero anche persone in altri paesi. Le sue azioni terroristiche gli valsero il soprannome di “Unabomber”, un acronimo per “University and Airline Bomber” (bombarolo delle università e delle compagnie aeree), assegnatogli dall’FBI.

Nonostante gli sforzi degli investigatori, Kaczynski riuscì a evitare la cattura per molti anni. Nel corso del tempo, inviò 16 pacchi bomba, uccidendo tre persone e ferendone altre 23. L’FBI istituì un’apposita task force, chiamata “Unabom Task Force”, per indagare su questi attacchi.

Nel 1995, Kaczynski inviò un “Manifesto” di 35.000 parole intitolato “La società industriale e il suo futuro” a diversi media, minacciando di continuare gli attentati se non fosse stato pubblicato. Il suo manifesto rifletteva le sue convinzioni anti-tecnologia e le sue teorie sulla società moderna. Fu proprio la pubblicazione di questo manifesto che portò alla sua cattura.

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La decisione dell’FBI di pubblicare il manifesto generò molte discussioni e controversie. Alla fine, fu sua-in-law David Kaczynski a riconoscere lo stile di scrittura e le idee del manifesto come simili a quelle di suo cognato, Ted Kaczynski. David contattò l’FBI e fornì informazioni che li portarono a sospettare che Ted fosse l’Unabomber.

Nel 1996, l’FBI arrestò Ted Kaczynski nella sua capanna nel Montana. Dopo l’arresto, Kaczynski fu processato e si dichiarò colpevole di diverse accuse di omicidio e attentato. Fu condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata e attualmente sconta la pena nella prigione di massima sicurezza di Florence, in Colorado.

La storia di Ted Kaczynski, l’Unabomber, è stata ampiamente studiata e discussa. Il suo caso solleva questioni sulla giustizia, la tecnologia e il ruolo dell’individuo nella società moderna. Le sue azioni violente e il suo manifesto controverso hanno lasciato un’impronta duratura nella storia criminale degli Stati Uniti.

Fonte immagine: Di Federal Bureau of Investigation – Uploaded from http://www.thesmokinggun.com/mugshots/celebrity/killers/ted-kaczynski; original source is the Federal Bureau of Investigation, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1531019

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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