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Emilia Romagna, la storia di Marco: «Ho chiesto un weekend libero per andare ad aiutare, mi hanno licenziato»

Emilia Romagna, la storia di Marco Santacatterina: «Ho chiesto un weekend libero per andare ad aiutare, mi hanno licenziato»

In una intervista al Corriere della Sera, Marco Santacatterina ha raccontato la sua disavventura, nata dal desiderio di dare una mano alle persone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. Il giovane, ha raccontato di aver chiesto al suo datore di lavoro, che gestisce una pizzeria, il weekend libero per andare a fare volontariato, ma di risposta è stato licenziato: «La cosa che trovo assurda di questa storia è che si possa venire licenziati per due giorni di volontariato», ha detto il giovane.

Sui motivi per cui ha scelto di andare in Emilia Romagna, ha detto il giovane:  «Non sono iscritto in nessuna associazione di volontariato – racconta Marco -, ma ricordo bene quello che è successo qui in Veneto nel 2010. Allora ero piccolo ma rivedere ora, a 24 anni, quelle stesse immagini di devastazione con i paesi allagati, quelle voci disperate, mi ha mosso qualcosa dentro, ho sentito una specie di chiamata. Mi sono messo in contatto con la protezione civile e ho deciso di prendermi quel weekend libero, in quanto ero d’accordo col titolare che avrei potuto prendermi un giorno a settimana, mentre l’altro avrebbe dovuto coprirlo un mio collega». 

Spiegata la motivazione al datore di lavoro, questi risponde: «Sei un co…e». «È stata come una pugnalata alla schiena – prosegue il giovane -. Non era la prima pizzeria in cui ho lavorato come fattorino, e mi ero dato da fare fin da subito, svolgendo più delle mie mansioni. Il datore di lavoro ha continuato sostenendo che stavano facendo i numeri e lo stavo mettendo in difficoltà, che non dovevo comportarmi così, e l’ultimo messaggio recava le parole: “Mi fai ridere, vai ad aiutare chi vuoi che fai bene, io mi cerco qualcun altro”».

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Quando la sua storia è diventata virale, Marco ha ricevuto nuove proposte di lavoro: «Sono stato quindi contattato dal sindaco di Thiene, Giampi Michelusi, il quale mi ha spiegato che il volontariato era qualcosa che lo toccava profondamente, e mi ha girato il contatto di un’altra pizzeria d’asporto che intendeva assumermi».

Poi conclude:  «Io non provo odio nei confronti dell’ex titolare, e non intendo sputare nel piatto dove ho mangiato. La cosa che mi ha più dato fastidio è che eravamo in tre fattorini, quindi avrebbero potuto gestire tranquillamente la situazione, come poi è stato. Mi ha spiazzato il fatto che per così pochi soldi sia andata in questo modo, ma non ho bisogno di riconoscimenti: in Romagna ho conosciuto persone che staccano da lavoro e vanno a spalare, loro meritano una medaglia». 

Fonte immagine: https://twitter.com/galatacla/status/1661812738924970009/photo/1

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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