De Laurentis e la lista di cose che farebbe subito: “matrimoni allo stadio, campionato d’estate e molto altro”
Aurelio de Laurentiis, in una recente intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, ha confessato le sue idee per rivoluzionare il mondo del calcio. Tra le varie ha ipotizzato la possibilità di usare lo stadio come location per i matrimoni, ma anche di far giocare il campionato in estate.
Sui matrimoni allo stadio ha detto: “Abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica, come a Napoli o a Roma. E poi, vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare? Io allo stadio celebrerei i matrimoni e le prime comunioni. Magari la Chiesa si potrebbe inquietare, ma basterebbe montare un altare benedetto, noi lo abbiamo fatto in ritiro a Dimaro: quante volte è venuto il cardinale Sepe a officiare la messa e nessuno si è mai scandalizzato? Il campo di calcio è sottostimato e sottoutilizzato, potrebbe produrre dei benefici sul fatturato. E poi abbiamo lo stadio virtuale: dobbiamo riuscire a riconquistare i giovani. E contrastare la pirateria, che ci ha ucciso: in otto anni ci ha portato dai 4 milioni e 300 mila abbonati che avevamo a un milione e 900 mila. Io mi auguro che Meloni riesca a far passare la nuova legge contro la pirateria senza se, senza ma, senza condizionamenti dei grandi gruppi che molto probabilmente vorrebbero invece il via libera sul web senza nessuna imposizione e nessun blocco”.
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Sul nuovo calendario del campionato dice: “Io avrei un’idea. Perché giocare d’inverno con la neve, la pioggia, la grandine? Non potremmo cominciare in tutta Europa il 1° aprile? Non è un pesce d’aprile, ma una necessità. In 7 mesi fino a ottobre si potrebbero disputare campionati nazionali e Coppe europee. Da novembre a marzo restano 5 mesi per far riposare i signori calciatori, andare in ritiro, giocare con le nazionali. Se ho calciatori africani, perché a gennaio me ne debbo privare per la Coppa d’Africa? Uefa e Fifa sono assenti per egocentrismo ed egoismo. Per loro esistono solo le votazioni per essere riconfermati, ma non si pongono questi problemi. Alla finale di Champions a Parigi un anno fa c’è gente che ha rischiato di morire, bambini che urlavano, mamme spaventate: così non si fa un assist al calcio, anzi lo si mortifica. Fifa e Uefa operano in posizione dominante e nessuno dice loro nulla. Dovrebbero sedersi al tavolo con noi ed essere rispettose dei nostri campionati, che per i tifosi vengono prima delle Coppe europee e delle nazionali. Ho calciatori che vanno e vengono dal Sudamerica o dall’Asia in 48 ore e poi devono giocare da noi il giorno dopo: follia. Adesso i tornei partono ad agosto, alcuni anche a luglio. E il tempo atmosferico si sta spostando, valutiamo anche questo”.
Infine, ha ipotizzato un avvicinamento dei giovanissimi al calcio attraverso la scuola: “L’industria dei videogame è supermiliardaria, ci sono prodotti fantastici a cui i ragazzi giocano o in solitudine, che è ancora più negativo, o connessi in gruppo. Tutto ciò li distrae dal calcio. E allora bisognerebbe un momentino riportarli sui giusti binari. Pregherei il ministro dell’Istruzione di immaginare un paio di lezioni al mese da un’ora, dove lo Spalletti o l’Ancelotti della situazione comincia a raccontare agli studenti, dalle elementari alle superiori, che cos’è una partita, che cosa significa un modulo, quali sono i ruoli dei giocatori. Basterebbe prendere l’ultima finale mondiale, Argentina-Francia, e vivisezionarla per raccontare che cos’è un 4-4-2 o un 4-3-3, che differenza c’è fra un attaccante centrale o una seconda punta, fra una difesa a 3 e una a 4. Questo farebbe riavvicinare i giovanissimi al calcio: diventerebbero alla fine tutti dei superesperti e potrebbero far finta di essere loro gli allenatori o i commentatori, divertiti e divertenti, di qualunque trasmissione virtuale di una partita”.