Guerra in Ucraina, i miliziani della Wagner confessano di aver ucciso bambini. Mattarella si è detto inorridito
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ammette: “La Russia vuole che il conflitto finisca il prima possibile”, anche se nel Sud dell’Ucraina sembra abbiano intensificato i bombardamenti. Intanto, i mercenari russi del Gruppo Wagner hanno ammesso l’uccisione di bambini a Bakhmut e Soledar. Uno dei appartenenti ha dichiarato di aver “sparato alla testa a una bambina di cinque anni”.
Il presidente Mattarella si dice inorridito “da alcuni comportamenti disumani che nella guerra vengono utilizzati da parte delle forze armate russe”. Nel corso della sua visita di Stato in Polonia, ha detto il Presidente Mattarella:
“Naturalmente, in questo momento, su tutti questi aspetti di grande collaborazione, importante, – che continuiamo a curare – è preminente l’interesse e l’attenzione al settore della sicurezza, per quel che sta avvenendo, con la brutale aggressione della Federazione russa all’Ucraina. Con un’esigenza di sostegno all’Ucraina in cui abbiamo registrato una piena sintonia nei colloqui di poc’anzi.
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Sintonia piena che significa sostegno all’Ucraina finché è necessario, finché occorre, sotto ogni profilo: di forniture militari, finanziario, umanitario, per la ricostruzione del Paese, con una convinzione che questo riguardi non soltanto l’Ucraina, e non soltanto i Paesi vicino all’Ucraina come la Polonia, ma riguardi tutti i Paesi che si richiamano alla libertà delle persone e dei popoli.
Perché questo è quello che è in questione ed è messo in pericolo dall’aggressione russa.
Come ha detto bene il Presidente Duda, se l’Ucraina fosse lasciata alla mercé di questa aggressione, altre ne seguirebbero. E la connessione mondiale precipiterebbe.
Ma l’Ucraina ha diritto alla solidarietà, e noi la garantiamo in pieno finché è necessario, sotto ogni profilo. Anche perché siamo tutti quanti, come è ben noto a tutti noi, inorriditi da alcuni comportamenti disumani che, nella guerra, vengono utilizzati da parte delle Forze armate russe, colpendo bersagli di infrastrutture civili, colpendo luoghi di abitazioni civili, in maniera da rendere ancor più crudele l’aggressione in corso. Tutto questo ha richiesto, naturalmente – ed è un dato molto importante – una grande coesione di tanti Paesi intorno all’Ucraina”.