Studentessa israeliana accoltellata, l’uomo fermato nega di essere il colpevole, ma il gip ha convalidato l’arresto
Aleksander Mateusz Chomiak, l’uomo fermato per l’accoltellamento della giovane studentessa israeliana a Roma Termini, nega di essere lui la persona che si vede nel video delle telecamere di sicurezze. A confermarlo è l’avvocato dell’uomo, Francesca Rena al termine dell’interrogatorio presso il carcere di San Vittore, dove il giovane è stato interrogato davanti al gip di Milano Natalia Imarisio, che ha deciso di convalidare l’arresto.
Nell’ordinanza di convalida dell’arresto, il gip Imarisio scrive descrivendo il comportamento dell’aggressore: “inquietante spregiudicatezza, non solo nella scelta della vittima – una giovane donna sola – ma anche nella commissione del fatto in un luogo pubblico e certamente presidiato da sistemi di videosorveglianza, oltre che da controlli diretti delle forze dell’ordine”.
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Non è chiaro il motivo dell’aggressione, forse potrebbe essere di natura razziale, ma il gip scrive che si è “in mancanza del benché minimo elemento di conoscenza o di collegamento con l’indagato” e di “alternativi validi moventi per un atto tanto grave”, inoltre “non pare di evidenza tale da poter essere vistosamente e prontamente collegato da una persona media ad un’appartenenza nazionale, etnica o religiosa”.
All’interrogatorio, l’uomo è apparso tranquillo, ma durante l’arresto è apparso “stanco, disorientato e poco lucido”. A dirlo sono stati i due poliziotti che lo hanno arrestato Filippo Consoli e Nicoletta Piccoli: “Quando lo abbiamo riconosciuto abbiamo pensato di fermarlo, ma in totale sicurezza, visto che eravamo in una stazione molto affollata per l’ora di punta. Non ha opposto resistenza e ha eseguito gli ordini che gli abbiamo dato, cioè di restare a terra. Poi gli ho mostrato le sue foto dal telefono e lui ha annuito”.