Blitz dei NAS, chiusi dieci parchi acquatici per diverse irregolarità sui servizi destinati alla clientela
I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione hanno effettuato controlli a tappeto su 288 strutture, tra parchi acquatici e piscine utilizzate a scopo ricreativo. Durante i controlli 83 strutture sono risultate irregolari, quasi il 30% del totale delle strutture controllate.
Inoltre, per dieci strutture è stata predisposta la chiusura perché ritenute abusive o perché presentavano gravi “criticità incompatibili con la prosecuzione dell’attività ludica e con la frequentazione degli utenti”.
Tra questi, gli episodi più rilevanti sono stati registrati nelle province di Messina, Viterbo e Latina. Nei controlli sono è stata accertata – si legge sul Corriere della Sera – “la inidoneità delle acque utilizzate negli impianti natatori e di divertimento, rilevando anche elevati contenuti di coliformi fecali e cariche batteriche, tali da rendere l’acqua pericolosa per la salute umana a causa di potenziale rischio di tossinfezioni”.
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Inoltre, sono stati rilevati episodi di inosservanza alla normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti. Tra le varie irregolarità anche la mancanza di misure di contenimento alla diffusione epidemica del Covid-19, l’assenza di cartellonistica informativa per gli avventori e la mancanza delle periodiche pulizie e sanificazioni.
Infine, presso i punti ristoro interni alle strutture, “sono stati sequestrati oltre 250 chilogrammi di alimenti, destinati alla somministrazione alla clientela, risultati scaduti di validità e privi di tracciabilità”. Rilevate anche carenze igieniche e strutturali degli ambienti di preparazione dei pasti.