La Russia è a corto di munizioni e Putin chiede la mobilitazione industriale per riconvertire le produzioni ai fini bellici
Dall’inizio della guerra la Russia ha sempre ostentato una certa sicurezza in fatto di armamenti, ma chiari sono ora i segni di difficoltà.
La Russia, infatti, avrebbe ammesso in maniera indiretta di essere a corto di armi e munizioni. Il Cremlino ha chiesto alla Duma di approvare una legge federale per prevedere «misure economiche speciali» destinate al «controterrorismo e ad altre operazioni» fuori dai confini russi.
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Soprattutto le misure economiche prevedono la possibilità di riparare più rapidamente armi e attrezzature militari utilizzate «nell’operazione militare speciale in corso nei territori delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e in Ucraina».
Altra richiesta è quella di attingere alle «risorse materiali» nelle riserve statali. Inoltre, Putin ha chiesto una mobilitazione industriale «temporanea» che preveda un lavoro straordinario nelle «organizzazioni individuali». In pratica, ha chiesto a interi settori industriali di finalizzare le attività allo sforzo bellico.