Workation, il fenomeno lavorativo che sta spopolando in tutto il mondo e anche in Italia, complice la pandemia di Covid-19
La pandemia da Covid-19 ha cambiato sensibilmente il modo di affrontare il lavoro. Fino a qualche anno fa era impensabile che un lavoratore potesse lavorare da casa e ancor meno se si trova in vacanza. Eppure quella che è stata definita “workation” sta diventando un vero e proprio fenomeno lavorativo.
Di che cosa si tratta? E’ semplice: lavorare anche se si è in vacanza. La parola deriva da una sintesi di due termini inglesi Work (lavoro) e Vacation (vacanza) e indica proprio la possibilità di lavorare presso una meta turistica.
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Questa modalità di lavoro già esisteva in altri paesi, ma in Italia ha iniziato a prendere piede in seguito alle restrizioni dovute alla pandemia e presenta una serie di vantaggi sia per il lavoratore che per il titolare. Il primo è quello di non sprecare nemmeno un giorno di ferie, mentre per il datore di lavoro la produzione viene comunque garantita.
Inoltre, il lavoratore in un luogo diverso dal solito, magari all’aria aperta o in riva ad una piscina potrebbe addirittura migliorare i risultati, che è poi l’interesse del datore di lavoro. Lo svantaggio consiste nel fatto che non tutti i lavoratori sono interessati da questa tipologia di lavoro, poiché riguarda sostanzialmente lavoratori del settore privato.