Aborto Usa, aumentate le richieste della pillola abortiva mentre in tutte le città scoppiano le proteste dei pro-choice
Dopo la sentenza della Corte Suprema che ha abolito il diritto costituzionale all’aborto, sono scoppiate proteste in tutte le città della Costa Est e Ovest degli Stati Uniti. A New York i manifestanti pro-choice si sono radunati a Bryant Park e almeno 25 di loro sono stati arrestati.
A Los Angeles i manifestanti hanno occupato la Freeway 110, un’autostrada a 4 corsie, per tutta la notte, scatenando – anche sui social – una guerra i sostenitori dei manifestanti e chi “li accusa di “fascismo” poiché cercano di imporre il loro punto di vista, bloccando la città senza le necessarie autorizzazioni“.
A Phoenix i manifestanti si sono radunati davanti al palazzo del Senato, rompendo alcune finestre, tentando di entrare nell’edificio. Proteste anche a Washington davanti alla Corte Suprema, dove l’attivista pro-choice Guido Reichstadter si è arrampicato sopra il Frederick Douglass Memorial Bridge per esporre uno striscione.
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Intanto, è stato registrato l’aumento di richieste di pillole abortive. Scrive Tgcom24: “Just the Pill, un’organizzazione senza scopo di lucro, che segue pazienti che desiderano avvalersi dell’uso di pillole abortive in diversi stati, ha visto quadruplicarsi il numero giornaliero di domande di assistenza e la maggior parte vengono dagli Stati che hanno proibito la pratica dell’aborto”.