Ucraina, atteso l’assalto finale all’acciaieria Azovstal. Le parole del capitano Palamar: “Non sprecate i nostri sforzi”
Dopo l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal, a difenderla sono rimasti solo i membri del battaglione Azov. In una conferenza stampa il capitano Svyatoslav Kalina Palamar, vice comandante del battaglione, ha detto: “La resa per noi è inaccettabile”, anche perché “non avremmo grandi possibilità di sopravvivere se venissimo catturati”.
Ha poi aggiunto: “Noi siamo consapevoli che potremmo morire in qualsiasi momento, stiamo provando a vivere con onore. I nostri contatti con il mondo esterno potrebbero essere sempre gli ultimi. Siamo accerchiati, non possiamo andare via, in nessuna direzione. Abbiamo rinunciato alle priorità della difesa personale. Non sprecate i nostri sforzi perché stiamo difendendo il mondo libero a un prezzo molto alto”.
Leggi anche: MORTE DI DODICI GENERALI RUSSI, ERRORI O RESISTENZA UCRAINA?
“Negli ultimi due mesi e mezzo abbiamo dimostrato che possiamo fare cose impossibili. Il nostro obiettivo è difendere la vita delle persone. Ora voi governi fate il vostro dovere, insegnate agli altri a fare cose impossibili”, ha detto ancora Palamar.
Inoltre, ci sarebbero molti soldati feriti e le provviste starebbero per terminare: “Le scorte – ha dichiarato – sono quasi esaurite. Non ne abbiamo ricevute in questi due mesi. Ci sentiamo abbandonati e al contempo sostenuti dalla comunità internazionale: abbandonati da certi politici, sostenuti dalla stampa che segue il massacro della Russia in Ucraina”.
Continua il capitano: “Ci serve aiuto. Ci serve il sostegno unito dell’Europa. Bisogna che il mondo ascolti noi, anziché perdere tempo con i russi. La Russia ci vuole radere al suolo. Noi vogliamo difendere il nostro Paese e gli altri Paesi liberi. Non vogliamo esportare la guerra. Noi stiamo facendo la nostra parte e il nostro lavoro, i politici non possono dire altrettanto”, ha affermato.
“Al nostro governo – ha detto ancora – chiediamo di fare il suo dovere: dimostrare agli altri che si possono fare anche le cose che sembrano impossibili come è stato fatto finora. Non possiamo andare via, non possiamo evacuare da qui. Il nemico è molto più forte di noi”.