Morte di dodici generali russi, errori o resistenza ucraina? Uno studio inglese spiega il motivo di così tante perdite
Secondo un’analisi inglese, dietro le morti dei dodici generali russi in Ucraina ci sarebbero dei motivi ben chiari. Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, che cita due studi dettagliati del think tank inglese Rusi i russi avrebbero gravi problemi di comunicazione sul campo e di guerra elettronica.
Scrive Repubblica: “in teoria l’esercito russo dispone di eccellenti radio portatili, moderne e sicure, ma per colpa della corruzione endemica che affligge l’esercito queste radio non erano davvero a disposizione dei reparti sulla prima linea, che spesso e volentieri perdevano i contatti con i comandanti, posizionati molti chilometri più indietro”.
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La soluzione per i russi era usare quello che avevano a disposizione, quindi radio o telefonini meno sicuri, mentre gli ufficiali hanno cominciato a portarsi più avanti. Ciò ha permesso agli ucraini appoggiati dall’intelligence americana di “intercettare conversazioni e spostamenti e allo stesso tempo mettere i generali sulla linea del fuoco”.
Inoltre, nella prima fase della guerra “i soldati russi hanno usato i sistemi per bloccare le comunicazioni del nemico ma da posizioni troppo arretrate. Il risultato è che non bloccavano soltanto le comunicazioni degli ucraini, ma anche quelle dei reparti russi che stavano in prima linea. Nel caos che è seguito, gli ufficiali più alti in comando si sono spostati vicini al fronte per rimediare e sono stati individuati e colpiti”.
Inoltre, secondo Tom Nichols, un esperto di Russia del Naval War College, i generali russi muoiono anche per come è organizzato l’esercito russo, che si basa su una forte gerarchia ed è poco flessibile sulle decisioni da prendere nell’immediato.