Marina Ovsyannikova scrive il primo articolo dopo la protesta no war: “dovremo chiedere perdono per decenni per quello che abbiamo fatto”
Marina Ovsyannikova ha pubblicato il primo articolo dopo la sua protesta contro la guerra russa in Ucraina. La giornalista, coraggiosamente, aveva fatto irruzione durante la diretta del telegiornale per l’emittente per cui lavorava, mostrando un cartello contro la guerra.
Dopo essere stata arrestata e rilasciata, Marina Ovsyannikova è stata assunta come corrispondente da un giornale tedesco, il Die Welt. Dopo l’annuncio della nuova collaborazione, arriva il primo contributo giornalistico, in cui Marina Ovsyannikova ritorna sul ruolo del giornalismo russo. «Mi dispiace sinceramente di aver contribuito a rendere zombie i russi con la propaganda di Stato. Vi ho contribuito fino al giorno in cui ho protestato. E me ne vergogno», dice Ovsyannikova.
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Poi aggiunge: «Per molti anni ho lavorato per l’emittente statale russa Perwyj Kanal e sono stata coinvolta nella creazione della propaganda». E ancora: «Uno dei compiti era quello di raccontare costantemente quanto sia brutta la vita negli Stati Uniti, nell’Occidente in generale e in Ucraina. Il mio lavoro comprendeva anche l’analisi di influenti giornali internazionali per cercare articoli che parlavano bene di Putin e della Russia».
Sul massacro di Bucha la giornalista russa ha scritto: «tutti i russi hanno una responsabilità collettiva. Come i tedeschi per i loro crimini nella seconda guerra mondiale, dovremo chiedere perdono per decenni per quello che abbiamo fatto».