Guerra: tra spiragli di trattative e sanzioni sempre più dure per la Russia da parte degli Stati Uniti che parlano di embargo del petrolio
All’ennesimo giorno di combattimenti tra la Russia e l’Ucraina non si fermano i bombardamenti nemmeno sui corridoi umanitari. Sumy, oggi interessata dall’evacuazione dei civili attraverso il cosiddetto `corridoio verde´, «a causa dei bombardamenti dei carri armati nemici» non ha potuto garantire la fuga dei civili.
Intanto, il presidente Zelensky apre uno spiraglio sui negoziati, dichiarando di essere disponibile ad un compromesso su Donbass e Crimea, ma senza cedere ai ricatti. Ciò che lui ha a cuore è il futuro della popolazione e le sue condizioni di vita.
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Joe Biden, che nel pomeriggio parlerà alla Nazione, sarebbe pronto a porre l’embargo sulle importazioni di petrolio russo e sarebbe disposto a farlo senza la partecipazione degli alleati europei. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg il divieto includerebbe anche il gas naturale liquefatto e il carbone.
Xi Jinping, leader della Cina, intanto, chiede di «lavorare insieme» per ridurre le conseguenze della crisi in Ucraina, bocciando le sanzioni «che avranno un impatto negativo sulla stabilità della finanza globale, dell’energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento». Le sanzioni trascineranno al ribasso «l’economia mondiale, che è sotto il pesante impatto della pandemia e saranno dannose per tutte le parti».