Il Libano verso la guerra civile: scontri tra la folla e i militari in seguito ad una manifestazione con morti e feriti
Il Libano sta vivendo giorni estremamente difficili. In seguito ad una manifestazione indetta dai gruppi sciiti Hezbollah e Amal, che protestano contro il giudice Tarek Bitar, a cui è affidato il processo che riguarda l’esplosione del 4 agosto 2020 al porto di Beirut, sono sorti scontri tra manifestanti e militari.
Gli scontri hanno causato numerosi feriti, circa una trentina, e almeno sei morti. Le accuse che i manifestanti muovono al giudice è quella di voler politicizzare la sentenza. Tuttavia, la manifestazione da pacifica si sarebbe trasformata in uno scenario disastroso. Pare che cecchini e persone armate abbiano aperto il fuoco sui civili.
Le forze militari hanno arrestato nove persone da entrambe le parti, ma i militari affermano che a sparare sono stati dei cecchini cristiani. Oliviero Garcia, del movimento dei Focolari attivo a Beirut, parla di “clima in città molto teso” e aggiunge che “ci sono numerosi militari dispiegati in diverse zone. Già ieri sera si immaginava uno scenario del genere, tant’è che mi era stato detto di rimanere a casa e che sono state anche chiuse delle scuole”.
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La situazione sembra abbastanza critica, tant’è che anche l’informazione sta subendo problemi. Il quotidiano libanese The Daily Star ha detto: “Siamo spiacenti di informare i nostri lettori che, a causa di circostanze al di fuori del nostro controllo, abbiamo temporaneamente sospeso l’aggiornamento del nostro sito web“.