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‘Il gioco della notte’ di Camilla Läckberg

‘Il gioco della notte’ di Camilla Läckberg è una vertigine dall’adolescenza alla maturità, in un turbine di luci e ombre.

Ne ‘Il gioco della notte’ Camilla Läckberg si conferma come una delle scrittici thriller più apprezzate negli ultimi anni. ‘Il gioco della notte’, rispetto a un thriller come ‘La gabbia dorata’ è immediato, rapido e non lascia spazio a nessun’altra scelta. Ne ‘Il gioco della notte‘ ci si può immerge in uno spaccato di vita adolescenziale critica e avulsa in stereotipi, terrore del cambiamento e forza di evasione. A ogni costo.

Recensione

Il romanzo inizia con un incipit lento e poco accattivante; è difficile pensare che sia l’inizio di un thriller non mozzafiato, ma almeno degno di nota soprattutto dopo le pubblicazioni dell’autrice. I protagonisti del romanzo sono Liv, Martina, Max e Anton alle prese con delle problematiche familiari, personali e intime.

Ognuno di loro incarna un’ipotetica immagine dell’adolescente sulla soglia della maggiore età, con l’aggiunta di fiumi di vodka e di soldi. Eppure, come non tutto è trasparente e semplice, le loro vite sono un intricato garbuglio di menzogne, verità aggrappate a un filo e paure.

Paura di non essere in grado di fare come ci si aspetta, paura di essere inferiore, terrore del paragone e ossessione degli altri tanto che tra loro c’è chi si chiude un se stesso, chi si droga, chi si autoinganna e chi usa violenza verso gli altri.

I drammi adolescenziali prendono però delle tinte oscure e mature man mano che la storia avanza e qui, dopo l’inizio poco degno di nota e nonostante la salienza poco drammatica presente fin dalle prime pagine, si inizia a tratteggiare la vertigine a cui i quattro vogliono arrivare.

Il gioco e il ribaltamento

Il gioco. Vi sono molti giochi che si possono fare, ma pochi possono vantare la durata di Monopoli. Ebbene dalla fin troppo tranquilla serata di fine anno e da un gioco innocente, si passa a una notte tetra, fatta di una scelta che, finalmente, accomuna tutti e quattro nella sincerità delle loro tenebrose intenzioni.

Il gioco della notte ha un finale che mi ha fatto pensare all’ironia, all’imprevedibilità e alla capacità di compiere azioni che, o non vorremmo mai compiere o che vorremmo compiere ma che non ne siamo in grado. Lo sguardo che si posa su queste pagine vede un luminoso abisso in cui i protagonisti decidono di gettarsi. Durante la caduta non c’è esitazione e l’atterraggio pare molto più morbido di ciò che ci si aspetta.

‘Il gioco della notte’ di Camilla Läckberg possiede un finale che ribalta il registro e il ritmo dell’incipit, degno di nota e possibile trampolino di lancio, forse, per una serie di libri dedicati alle azioni surreali e grottesche

Redazione

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